La ruota, prima o poi, sarebbe dovuta girare. E per tornare a sorridere al Pisa c’è voluta la scossa data dal cambio di allenatore, che ha rianimato mentalmente una squadra che appariva svuotata, combinata a quel pizzico di fortuna che si è materializzata al 94’, quando il signor Ros, consigliato dal guardalinee, concede ai neroazzurri un rigore molto contestato che Favasuli trasforma in tre punti di platino. Una vittoria sudata, voluta, agganciata con il cuore, che scaccia via i fantasmi dei play-out e dà linfa alle speranze play-off dove Pisa e Benevento insidiano proprio al Frosinone la quinta e ultima piazza utile per giocarsi il sogno.
Il Match. Pagliari non sconfessa il suo credo calcistico e ripropone il fidato 4-4-2, con Fondi pendolino a destra e Gatto in attacco a fianco di Scappini. Sabato vince il ballottaggio con Colombini e Suagher con Sbraga, mentre la catena di sinistra è composta dal duo Benedetti-Pedrelli. Stellone opta invece per il 4-3-3, con Cesaretti e Aurelio ai lati di Curiale, chiamato a sostituire Santoruvo. I ritmi della gara sono subito alti, e alla prima occasione il Frosinone passa: è il 6’ quando Biasi pesca tutto solo Curiale a centro area; Sepe è bravo a murare la prima conclusione, ma sul tap-in è lo stesso attaccante ad anticipare tutti e depositare in rete. Il Pisa ha il grande merito di non disunirsi e la bravura di impattare il match al 10’, quando Scappini corregge in rete una conclusione volante di Mingazzini. Al 13’ lo stesso attaccante neroazzurro è agganciato in area da Ficagna, ma per l’arbitro è tutto regolare. Al 21’ Cesaretti impegna Sepe alla parata in due tempi, mentre due minuti più tardi Favasuli pennella in area un cross che Carini spedisce incredibilmente a lato. Il Frosinone non sta a guardare ma prima Blanchard non trova la porta da buona posizione, poi Sepe è prodigioso su Curiale lanciato a rete da Cesaretti.
Nella ripresa è il Pisa a fare la partita, costellata però da qualche colossale errore di posizionamento della retroguardia e da poca attenzione sulle palle da fermo. All’8’ Gatto costringe Vaccarecci alla respinta in angolo; all’11’ è la volta di Aurelio che tutto solo a centro area spara di poco alto, mentre Gucher con una staffilata da fuori sfiora l’incrocio al minuto ventuno. Passata la paura i neroazzurri si impossessano del match e non lo mollano più. Mingazzini e Favasuli alzano il baricentro e i cross dalle fasce iniziano ad essere martellanti. Al 23’ Pedrelli mette al centro per Scappini che gira di testa sul fondo da ottima posizione; due minuti più tardi lo stesso Scappini serve Gatto ma Vaccarecci si salva in qualche modo. Al 33’ funziona ancora l’asse Pedrelli-Scappini, ma quest’ultimo in spaccata non riesce a correggere in rete. Pagliari prova la carta Perez per un esausto Scappini ma la gara non sembra sbloccarsi fino al 49’, quando un tocco di mano in area ciociara porta Favasuli sul dischetto: il capitano non sbaglia, va ad esultare sotto la nord e regala al Pisa tre punti che avvicinano al paradiso e allontanano l’inferno.