Gigi Buffon torna per la prima volta a parlare in maniera ufficiale dopo la retrocessione in C2 della sua Carrarese. L’uscita del patron azzurro (attraverso le pagine del Il Tirreno) è sicuramente di grande impatto ed è un piacere ascoltare le sue parole. Quella che Gigi preannuncia, almeno nelle intenzioni, è una stagione di riscatto per tutto l’ambiente. Senza mezzi termini, Buffon si aspetta un campionato da protagonista per la sua Carrarese. Le ambizioni ci sono e presto dovrebbero arrivare anche i nomi, a partire da quello del nuovo allenatore. Un pezzo da novanta che verrà ufficializzato domani da Sandro Turotti. Buffon, che tornerà a Carrara sabato per la presentazione dello staff tecnico, si è soffermato sul ruolo del direttore sportivo azzurro, confermando ancora una volta massima fiducia nel suo operato.
Ecco quindi le parole di Gigi Buffon.
«Il nuovo allenatore? A comunicare ufficialmente il nome sarà Sandro Turotti mercoledì. Manca ancora la firma, per cui è giusto non dare per scontato quello che secondo me rappresenterebbe l’acquisto top della nostra stagione. Diciamo che sarebbe il miglior allenatore per la C2 e la C1. Siamo molto entusiasti e contenti che finalmente possa partire questo progetto. Quest’anno posso dire che sarà veramente la Carrarese di Buffon, perché a differenza del passato abbiamo avuto tempo per programmare e fare valutazioni. L’anno scorso ci siamo dovuti arrabattare in 15-20 giorni, ma nel calcio non si inventa nulla e c’è bisogno di tempo per fare le scelte e mettere in piedi un progetto».
In altre parole possiamo aspettarci una stagione di riscatto?
«Sicuramente. Quest’anno i tifosi saranno ripagati. L’allenatore sarà un pezzo da novanta. Era un mio pallino già l’anno scorso, solo che per varie situazioni la cosa non era andata in porto. Quest’anno grazie al grande lavoro di Sandro Turotti, sembra che si possa mettere la parola fine a questo sogno, nel senso che probabilmente diventerà realtà. Credo che anche per Carrara e soprattutto per la Carrarese Calcio sarà un grande acquisto».
In questi giorni attraverso gli organi di stampa sono usciti parecchi nomi. La vostra scelta è fra quelli, o dobbiamo aspettarci un nome a sorpresa?
«Guarda, ti dico la verità: non ho letto niente, anche se mi confronto giornalmente con Sandro (Turotti ndc). Devo dire che qualcuno è rimasto sorpreso per attacchi, anche personali, mirati e strumentali nei confronti di Sandro. Me ne hanno raccontati un paio e mi hanno fatto anche sorridere. Credo che noi come città e come società dovremmo essere orgogliosi di avere tra le nostre fila gente con un curriculum di un certo livello e che agisce esclusivamente per il bene della Carrarese, a differenza di tanti altri. Sicuramente per me Sandro è una figura imprescindibile che gode della mia totale fiducia. Sarà sempre così, fino a quando non dovessi scoprire che qualche volta si è comportato in maniera poco corretta nei confronti della Carrarese, o fino a quando dovesse fallire in maniera grama una stagione. Ripeto, i requisiti (di Turotti ndc) sono veramente di prim’ordine. Visto e considerato che una società parte dal proprietario, ma poi la sua fortuna dipende dal direttore sportivo e dall’allenatore. Penso che dovremmo essere orgogliosi di quello che stiamo costruendo».
Torniamo alla scelta del mister. La rosa ipotizzata dal nostro giornale si restringe a tre opzioni: Maurizio Braghin, Oscar Brevi e Roberto Venturato. La vostra scelta è fra questi?
«Si, diciamo che è fra quelli».
Tutti e tre allenatori di qualità. Quindi, qualsiasi sia la scelta, vengono confermati i progetti ambizioni per la prossima stagione?
«Sicuramente. Se dovessimo partire in C2, lavoreremmo per una pronta risalita. Questo non vorrebbe dire accontentarsi. La nostra ambizione, che è anche quella di Sandro e dell’allenatore, non è certo quella di arrivare noni».
Ricordiamo l’ipotesi del ripescaggio. Quella è sempre una vostra opzione?
«Noi, anche quando abbiamo parlato con l’allenatore, siamo stati chiari: il verdetto del campo dice C2, perciò noi dobbiamo prepararci a fare un campionato da protagonisti in C2. Se poi le cose dovessero cambiare, modificheremo e miglioreremo ancora di più la rosa».
Quindi continuerete a provarci?
«Se c’è il margine, faremo il possibile e l’impossibile, però non bisogna sognare, bisogna essere concreti. Ora come ora dobbiamo preparaci per una grande C2, poi guarderemo cosa succede».
Dobbiamo aspettarci novità nell’organigramma societario?
«Sabato faremo la presentazione dell’allenatore e penso anche dell’organigramma. Stabiliremo tutti i ruoli in maniera precisa e inequivocabile, in modo che ognuno conosca i propri compiti. Questo è il primo anno che sento a tutti gli effetti questa società come una mia creatura. Sono contento, perché oltre a coloro che vengono da fuori, cioè Sandro e l’allenatore, potrò contare anche su persone locali come il team manager Marco Ricci, il segretario Iacopo Pasciuti, Cristiano Bottici responsabile del budget e dei rapporti con le istituzioni e il nuovo presidente. Questa per noi è una grande fortuna e non bisogna dimenticarlo. Troppo spesso non si sa quanto queste persone, che vivono dietro le quinte, si siano prodigate per il bene della squadra e quanto abbiano sofferto per quello che è accaduto nella scorsa stagione. Penso sia giusto menzionarli, perché è anche grazie a loro se un giorno si arriverà ad avere risultati importanti».
Significa che avremo un nuovo presidente al posto di Lorenzo Trombella?
«Esatto. Trombella sarà l’amministratore delegato».
A che punto siete con l’idea di fornire un manto sintetico ai campi di Fossone e dello stadio dei Marmi?
«A me piacciono più i fatti delle chiacchiere, perché ritengo che ci sia una bella differenza fra le promesse non mantenute e le cose non dette, ma attuate coi fatti. E’ un progetto che secondo me alla fine si realizzerà. Sarà un segnale forte, un altro tassello importante che rappresenterà un segnale di discontinuità rispetto al passato».
Si può parlare di tempi di attuazione?
«Penso che per l’inizio del campionato riusciremo ad avere tutto a posto».
Le sorti di Fossone vanno di pari passo con quelle del Settore Giovanile. Qual’è il futuro del vivaio azzurro?
«In questi primi mesi Sandro ha valutato quello che va e quello che non va. Ha le idee molto precise. L’imperativo di tutti è sfornare il più possibile ragazzi che possano arrivare alla prima squadra. Il nostro desiderio è quello di poter rimanere ancorati ai nostri valori e alle nostre radici. Le cose stanno andando benino. Già dal prossimo anno avremo ragazzi di prospettiva che faranno parte in pianta stabile della prima squadra. Coi campi in sintetico le strutture miglioreranno a mano a mano che si andrà avanti. Questo è un altro segnale importante. Lo scopo è avere una preparazione e una struttura tali che i ragazzi si sentano orgogliosi e capiscano che giocare nella Carrarese equivale, o forse è meglio, che giocare in altre realtà a noi vicine. Stiamo facendo tutto il possibile e lo faremo, anche perché abbiamo la fortuna di poter contare su una persona come Sandro, che ha idee molto chiare e sa come attuarle».
Oltre al campo, circola la voce che nel corso degli anni vorreste rimodernare lo stessa struttura dello stadio dei Marmi, magari partendo dalla Curva. Quanto c’è di vero in tutto questo?
«Noi abbiamo tante idee e, come ho detto, non voglio illudere nessuno. A me piace fare e non mi piace parlare. Sicuramente ci guardiamo intorno per cercare di migliorare le strutture, per far ritornare la passione intorno alla Carrarese. I segnali che stiamo dando e che daremo, a partire dall’allenatore, dal ds e dal presidente, sono quelli di voler di nuovo un super pubblico per una super società e possibilmente per una super squadra. Concludo dicendo che finalmente posso andare in ritiro per la competizione con la Nazionale ed essere tranquillo che le cose a Carrara funzioneranno. Questo mi dà una grossa serenità e un grosso entusiasmo».