Secondo turno casalingo consecutivo per il Poggibonsi di Mister Tosi che domenica ospiteranno allo Stefano Lotti il Foggia. I giallorossi sono a lavoro presso il Centro Sportivo Maltraverso e nella consueta conferenza stampa del giovedì il tecnico dei Leoni presenta il prossimo l’impegno contro i rossoneri di Puglia.
Mister, mancano quattro gare alla fine del girone di andata: conquistando sette punti avrete 25 punti al giro di boa. Un punteggio che secondo te può consentire di mantenere un ruolino di marcia da Lega Pro unica?
“Fare sette punti nelle ultime quattro gare non sarebbe male e ci metterei la firma visto che girare a 25 punti sarebbe un buon risultato. Buon risultato perché credo che in questo campionato a 50 punti ci possa stare la salvezza e la conquista della Lega Pro unica. Il fatto è che avremo Foggia, Vigor Lamezia, Gavorrano ed Ischia: un calendario tosto e molto molto difficile”.
Contro il Chieti ti abbiamo visto schierare i Leoni in campo con il 4-4-2. Un modulo da riproporre già domenica?
“Sinceramente stiamo lavorando anche sulla difesa a tre per avere delle frecce in più a diposizione del nostro arco ma il succo del discorso legato ai moduli è che più la squadra riesce ad essere efficace in maniera camaleontica e meglio è. La mia squadra è bene che sappia gestire moduli alternativi in base a chi è a disposizione e più “in palla” tra i ragazzi, in base all’avversario, ai campi nei quali giocheremo. Sono tante le variabili che mi fanno pendere su un determinato schieramento rispetto ad un altro”.
Domenica arriverà al Lotti il Foggia: una squadra che evoca una certa concezione di calcio chiamata “Zemanlandia”.
“Affronteremo una squadra che ha giocato spesso proponendo un 3-4-3 anche se nell’ultima gara interna contro il Castel Rigone si sono schierati sempre con le tre punte ma con un 4-3-3. Non so se lo riproporranno domenica qua a Poggibonsi ma indipendentemente da questo, dalla rosa che hanno allestito, loro punteranno fino alla fine alla vittoria di questo campionato. E’ una squadra molto ma molto esperta. Guardando indietro negli anni Zeman era l’emblema di una squadra votata all’attacco ed il tecnico boemo portò in Italia una grande ventata di modernità giocando in avanti con grande velocità e movimento anche grazie ai vari Signori, Baiano e Rambaudi. Zeman fa una fase offensiva che come lui non fa nessuno in Italia anche se, mi permetto di dire, a livello di gestione penso che sia una persona che non guarda in faccia a nessuno e va per la sua strada e questo può essere il limite che lo ha caratterizzato in alcune stagioni della sua carriera”.
Pera e Giglio i simboli delle due squadre?
“Per noi Pera è il nostro attaccante “più” come penso per loro sia Giglio ma per il resto hanno caratteristiche talmente diverse che non possono essere accomunati. Giglio è un attaccante d’area mentre Manuel (Pera, ndr) è più una seconda punta che attacca gli spazi”.
Dalla vittoria contro il Chieti alla gara con il Foggia: quali gli aspetti di squadra da preservare in vista di domenica?
“Contro il Chieti da un punto di vista caratteriale, di motivazioni e di sopperire a certe defezioni, i ragazzi hanno fatto benissimo ed hanno voluto la vittoria a tutti i costi. Nel secondo tempo, vuoi per i risultati negativi delle ultime tre gare, la squadra ha avuto un po’ paura di vincere e ci siamo abbassati seppur contro un’ottima squadra come il Chieti. Contro il Foggia dovremo essere più compatti, più bravi a giocare sugli esterni e molto molto attenti nella fase difensiva. Ci vorrà maggiore attenzione e la stessa rabbia che abbiamo messo in campo contro il Chieti”.
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