Rammarico, frustrazione, delusione, consapevolezza. La partita i oggi poteva e doveva essere il crocevia fra una stagione a battagliare per restare nelle prime nove e un finale di campionato in crescendo a caccia della migliore posizione possibile nella griglia play-off. Il pareggio lascia i neroazzurri nella terra di nessuno,ma la sensazione è che la squadra rispecchi più il primo caso che il secondo. Il mercato ha portato qualcosa, due buoni giocatori, ma poco o niente in confronto sia delle squadre che ci precedono sia rispetto a quelle che ci seguono. La gara invece ha visto un Pisa double face, in grado di regalare qualche buona trama nella prima frazione, ma in costante difficoltà fisica, tecnica, tattica e psicologica nella ripresa. Il pubblico, finora paziente e comprensivo, adesso inizia a mugugnare, e ne ha ben donde. Chi vuole il bene del Pisa deve farsi un esame di coscienza, essere meno rigido sulle proprie posizione e adoperarsi affinché il Pisa e Pisa ottengano qualcosa di più di questo per ora modesto campionato.
Il Match. Cozza deve rinunciare agli squalificati Kosnic e Pellegrini e propone un 3-5-2 con il nuovo arrivo Perfait in mezzo al campo fra Mingazzini e Favasuli. Martella torna sull’out di sinistra mentre Cia è rilanciato a destra. Davanti tandem pesante formato da Arma e Napoli con i pesi piuma Giovinco e Bollino in panchina anche a causa del campo ridotto in un pantano. Pagliari deve rinunciare a Corapi e Gallozzi e schiera un prudente 4-4-1-1 con Pia dietro a Libertazzi e De Sousa inizialmente in panchina. Sotto il nubifragio il Pisa passa subito con Rozzio che svetta di testa e gira in rete un preciso angolo di Cia. Al 16’ Parfait lancia Arma che, complice una pozzanghera, prende il tempo alla difesa avversaria, aggira Testa ma non riesce a trovare la porta da posizione defilata. Al 25’ è ancora Rozzio a cercare gloria in attacco, ma da centro area non indirizza verso la porta a seguito di una punizione tagliata di Favasuli. E’ un Pisa che piace, abile a cercare sempre la giocata a terra e in velocità nonostante il campo. L’Aquila soffre la verve e il ritmo degli uomini di Cozza che al 31’ raddoppiano: Favasuli serve Martella, cross al centro per l’inzuccata di Arma che torna al gol dopo oltre tre mesi. L’Aquila prova a scuotersi, guadagna campo ma si rende pericolosa soltanto con un tiro dal limite di Frediani servito da Libertazzi.
Nella ripresa Pagliari opera un doppio cambio, inserendo Scrugli e Ciceretti in luogo di Triarico e Ingrosso. Gli abruzzesi accorciano subito le distanze con Libertazzi, che tutto solo davanti a Provedel raccoglie un assist di Pia e deposita in rete. Al 7’ Provedel mette i guantoni sul tiro di Pia e poi blocca con qualche affanno una punizione di Carcione. Al 18’ Pagliari si gioca la carta De Sousa al posto di Libertazzi e il bomber al 22’ costringe Provedel al miracolo con un pregevole colpo di testa deviato al numero uno pisano con un gran colpo di reni. Due minuti più tardi l’estremo neroazzurro si oppone con il corpo a Frediani, imbeccato da uno scatenato Ciceretti. Cozza prova a coprirsi con Crescenzi e Simoncini ma l’Aquila preme e intorno alla mezz’ora pareggia grazie e un’incornata perentoria di Pomante. Il Pisa cerca di riprendere campo ma nel finale sono gli ospiti ad andare più vicini alla rete rispetto al Pisa specie con Frediani che con un tiro a giro fa correre un brivido freddo a tutta l’Arena. Finisce 2-2, con entrambe le squadre che escono dalla sfida con molti dubbi e incertezze sul futuro. Il cielo sopra Pisa è grigio, sembra riflettere la situazione tecnico- societaria. La speranza, per il bene di tutti, è che la Primavera arrivi presto, in tutti i sensi.