Poteva e doveva essere la gara della svolta. Uno scontro diretto da vincere per allungare in classifica e lanciare al campionato un segnale forte, di un Pisa rinforzato dal mercato e in grado di lottare se non per la prima piazza, quanto meno per guadagnarsi una posizione invidiabile in zona play-off. L’occasione era ghiotta, Cozza aveva l’imbarazzo della scelta e un Mannini in più sull’out di sinistra, ma purtroppo vuoi per la compattezza del Catanzaro, vuoi per la sterilità dell’attacco neroazzurro, il Pisa oggi non è andato oltre lo zero a zero, portando a casa un punto che lascia tutto invariato in classifica ma anche un retrogusto amaro e di delusione. Il quinto posto attuale, in coabitazione con il Catanzaro stesso, non può lasciare troppo soddisfatti, visto che dietro Benevento e Salernitana sembrano aver ingranato una marcia preoccupante. Ma il tempo è il miglior giudice, Cozza aveva chiesto un mese per smaltire i carichi di lavoro e vedere un Pisa finalmente sciolto e brillante. Adesso il mese è finito, ed a Pontedera è richiesto qualcosa in più rispetto ad oggi, dal punto di vista del coraggio, della cattiveria e del cinismo, altrimenti l’obiettivo della promozione resterà soltanto un bel miraggio.
Il match. Cozza deve rinunciare soltanto all’affaticato Crescenzi, rilancia Rozzio nel trio di difesa e punta sul 3-5-2 affidandosi a Parfait in mezzo al campo e all’ultimo acquisto Mannini sulla sinistra. Davanti ancora fiducia a Napoli a fianco di Arma. Il Catanzaro non ha a disposizione lo squalificato Catacchini, rimpiazzato da Calvarese. In attacco Russotto supporta Fioretti, mentre in mezzo al campo Vitiello e il mancato neroazzurro Morosini dettano i tempi del gioco. Il match è da subito molto combattuto e giocato prevalentemente a centrocampo. Le due squadre spesso sono imprecise in fase di costruzione, colpa anche di un terreno tutt’altro che ottimo. Il Pisa prova a prendere in mano il centrocampo, giocando spesso sull’out di sinistra, dove Mannini è una furia e costringe sempre gli avversari al raddoppio di marcatura. Al 12’ i neroazzurri spaventano Bindi con Arma, ma l’incornata del marocchino su fallo laterale di Pellegrini è precisa ma non potente e permette al numero uno avversario di smanacciare la sfera. Il Pisa continua a premere senza mai sfondare, mentre il Catanzaro si limita a contenere e a farsi vivo sulle palle inattive. Al 35’ Di Chiara con una punizione a giro sfiora il palo, mentre al 38’ Benedetti è in offside quando di testa gira alle spalle di Provedel un cross di Russotto. Nella ripresa Cozza toglie prima Favasuli e poi Napoli lanciando Giovinco e Forte e passando a un più offensivo 3-4-1-2. Passariello (Brevi era squalificato) toglie invece Russotto e punta sulla potenza di Germinale, dopo che nel primo tempo aveva perso l’acciaccato Morosini, sostituito da Casini. Il canovaccio del match non cambia, al 12’ Arma riceve palla da Giovinco ma con il destro calcia alto. Non succede più niente fino al 36’, quando un pasticcio di Ferraro regala palla ad Arma che non riesce però a dare forza e precisione alla sfera che termina fra le braccia di Bindi. Lo stesso numero uno ospite al 37’ si distende per togliere da sotto la traversa una bella punizione di Giovinco. Nel finale il Catanzaro prova a perforare un Pisa sbilanciato in avanti e Martignago è murato in extremis da una gran diagonale di Pellegrini, che salva Provedel e permette quanto meno al Pisa di muovere la classifica, in attesa di prestazioni migliori.