Esame di maturità fallito clamorosamente. Togliamoci dalla testa che il Pisa possa essere una squadra di vertice in grado di lottare fino all’ultimo per la serie B. Le squadre, quelle toste e mature, non perdono contro una compagine che non ha obiettivi e che a Gennaio ha smobilitato cedendo i suoi pezzi pregiati. Una squadra di personalità e carattere non approccia in modo molle e svagato una partita che tutti sapevano essere fondamentale. Una squadra, di quelle che fanno innamorare i tifosi, non si fa rimontare due reti perdendo partita e testa e chiudendo in nove uomini. Non c’è arbitro che tenga, il Pisa ha meritato di perdere e adesso deve iniziare un tour de force di scontri diretti rinunciando almeno per un turno anche al suo capocannoniere, Arma, espulso per gioco violento a pochi istanti dal termine. Ad Ascoli si è capito che guardare in alto non ha senso, occorre guardare in basso e lottare per entrare nelle prime nove, dopodiché affidarsi alla buona sorte. E questo a Pisa e ai suoi tifosi non può che far male.
Il Match. Cozza (squalificato, al suo posto il vice Innocenti) non recupera Crescenzi e conferma in toto gli undici delle ultime vittoriose uscite, con Mannini dietro Napoli ed Arma. Destro risponde con un modulo speculare affidandosi all’estro di Tripoli, scelta che di rivelerà azzeccata. L’avvio di gara è di marca marchigiana con i bianconeri che nei primi venticinque minuti costringono il Pisa sulla difensiva, sfiorando il gol prima con tiro velenoso di Tripoli che sfiora il palo poi con un incornata di Giacomini che chiama Provedel al miracolo. Il Pisa è non pervenuto, in grossa difficoltà e privo di idee. Ma ha la fortuna di passare al primo, estemporaneo, affondo. Al 27’ infatti Cia da corner pesca la testa di Arma che salta più in alto di tutti e deposita alle spalle di Pazzagli. L’Ascoli, che ha perso Colomba per infortunio rimpiazzato da Minnozzi, non si scompone, riprende a macinare e approfitta del perdurante torpore neroazzurro per riprendere subito in mano le redini del gioco, trovando il meritato pareggio al 34’ con una punizione di Tripoli che beffa un non impeccabile Provedel. Nel finale di primo tempo da segnalare l’infortunio di Rozzio, sostituito da Kosnic. La ripresa parte con lo stesso canovaccio del primo tempo e all’8’ una follia di Kosnic regala un rigore all’Ascoli e il rosso per l centrale del Pisa. Dal dischetto Tripoli non perdona e firma la doppietta personale. Il Pisa ha un sussulto di orgoglio e due minuti più tardi Arma riceve un cross da Pellegrine ma di testa non centra la porta da ottima posizione. L’Ascoli passato lo spavento prova ad amministrare e la girandola di cambi dei due mister addormenta il match, che ha un sussulto al 27’, quando Cipriani si becca il secondo giallo e ristabilisce la parità numerica. Il Pisa tenta un assedio molto confusionario che produce diversi situazioni potenzialmente pericolose rovinati da sciagurate rifiniture di Napoli e Mannini. Nonostante la pochezza di idee i neroazzurri però producono due nitide occasioni ma prima Arma al 32’ si fa murare da uno strepitoso Pazzagli poi Mingazzini con un bolide sfiora l’incrocio dei pali, segnali di una partita nata male e finita ancor peggio, considerata l’espulsione nel finale di Arma che lascia il Pisa in nove, e fa calare una notte buia e piena di perplessità ai piedi della Torre Pendente.