Il 20 marzo non è il 20 ottobre. La rimonta viola stavolta è quasi impossibile: in dieci uomini dopo una punizione, magistrale, di Pirlo rimettere in piedi una partita con meno di 15 minuti a disposizione è davvero troppo. Ed è un peccato, una buona Fiorentina aveva tenuto testa alla Juve creando anche un numero maggiore di azioni ai bianconeri che era costretti a segnare.
Il calcio però è così e i ruoli, per una volta, si invertono con Montella che gioca per oltre un’ora lasciando a Conte solo i “famosi venti minuti”.
La cronaca parla molto viola, non basterà.
Novanta secondi, primo tiro in porta dal sinistro di Ilicic. Centoventi secondi, Borja illumina sulla sinistra trovando Gomez che si porta al tiro ma il suo diagonale finisce a lato sul palo più lontano. Partenza a tutta: 3′ 40″, ancora viola con Cuadrado che dalla destra mette nel mezzo ma nessuno interviene.
Sesto, colpo di testa di Llorente. C’è un tentativo di Gomez, mentre la gara comincia a prendere il proprio assetto. A centrocampo tanta, tantissima tattica tale che a tratti sembra una partita di scacchi.
Minuto 27′, da un fallo laterale arriva la palla sul destro di Pizarro che ci prova dai trenta metri dando però solo l’illusione ottica del gol. Due sortite bianconere, Neto c’è.
Punizione di Pirlo dalla mezzora, sfera sopra la traversa.
39esimo, Ilicic si trova al limite con una buona palla con il destro ma il tiro parte male e finisce alle stelle.
Si rientra con i soliti ventidue in campo anche se, dopo pochi passi, Pizarro è costretto subito a uscire per infortunio: al suo posto Ambrosini. Cuadrado, minuto 11: il colombiano prova il destro, piega le mani a Buffon che respinge d’istinto. Ci prova anche la Juve, con Tevez assistman per la testa di Llorente.
Un’ora di gioco e due minuti, tocca a Matri per Gomez. La gara però cambia, drammaticamente, al 67′: Gonzales ferma Llorente al limite. Punizione e cartellino rosso. Fiorentina in 10 con Pirlo che sfrutta al meglio la punizione dai 20 metri: missile e 1-0 nell’angolo dove Neto non può arrivare. Per Montella gara in salita, esce Ilicic e Roncaglia in difesa a coprire il buco lasciato dall’argentino.
La Juve ora pressa e crea, gli spazi non mancano. Neto si supera al 31′, una parata che vale un gol. Quello però lo deve fare l’attacco. Intanto il portiere brasiliano mette un’altra pezza, i viola sembrano più scossi psicologicamente che altro.
Minuto 85, un destro di Aquilani non è abbastanza potente per impensierire Buffon. Con l’uomo in meno non c’è l’assedio finale, anzi la Juve al 90′ ha il colpo del KO che Tevez mette fuori a porta praticamente vuota.
I 4 minuti di recupero non servono a niente, la Curva Fiesole però tributa il suo amore ai viola. Brividi, anche in una sconfitta il Franchi riesce a vincere.