E’ giorno di spareggio oggi al Picchi tra amaranto e gialloblu clivensi, se il Livorno vince la speranza resta forte e ben radicata, al contrario rimane solo il miracolo “ben difficile da realizzare” perchè un calendario difficoltosissimo non autorizza certo l’ottimismo, il pareggio di ieri del Sassuolo è stata una positività per gli amaranto così come quello di mezzogiorno del Bologna ma adesso serve la vittoria e con la ” V maiuscola ” contro quel Chievo che è la vera bestia nera dei labronici, infatti mai negli scontri tra i due club (tutti in serie A) il Livorno ha ottenuto la vittoria, ben otto confronti e tutti nella massima serie con un bilancio che recita: 7 vittorie per il Chievo, 1 pareggio. Chissà che la legge dei grandi numeri oggi non cancelli lo 0 dal tabellino delle vittorie labroniche? è di certo un augurio ed una speranza. Si preannunciano 15000 presenze sugli spalti, quindi una città che risponde alla grande al richiamo del momento, la giornata dopo il sole della mattina è piuttosto grigia, il terreno come sempre è perfetto, uno striscione che ricorda la scomparsa di PIERMARIO MOROSINI campeggia nella Nord con la scritta “MORO NEI NOSTRI CUORI” infatti domani saranno due anni da quel maledetto giorno all’Adriatico di Pescara dove il Grande Moro crollò sul terreno di gioco stroncato da un problema cardiaco, mai Livorno ha dimenticato il suo guerriero ed anche oggi una sfilata di circa mille ragazzini delle scuole calcio di tutta la Toscana e oltre ha celebrato il ricordo del calciatore e domani in duomo una messa solenne con le autorità labroniche, la società e tutta la squadra.
Ma veniamo ora alla gara che vedrà Damato di Barletta a dirigerla, le scelte di Di Carlo sono le seguenti, Bardi in porta, Valentini, Coda e Castellini in difesa (Emerson ha parzialmente recuperato e si accomoda in panchina), Piccini e Mesbah sulle corsie, Benassi, Biagianti e Greco in mezzo, Paulinho e Siligardi di punta. Risponde Corini con un finto 4-3-1-2 che vede Agazzi tra i pali, Frey, Dainelli, Cesar, e Rubin in difesa, Guana, Radovanovic, Rigoni ed Hetemaj in mezzo con quest’ultino a fungere da trequartista, Therau e Paloschi di punta, stadio quasi al completo, forse si va anche verso i 17/18000 spettatori con una rappresentanza di circa 100 veronesi nel loro settore. E’ tutto pronto per vivere una grande giornata o perlomeno questa è la speranza, il popolo amaranto ha risposto alla grande, cori di sostegno e di incitamento accolgono l’ingresso in campo, è tutto ok per una grande festa, ora serve SOLO LA VITTORIA.
Una grande bandiera a ricordo di Morosini copre una parte di Nord all’ingresso in campo delle squadre, poi la gara si sviluppa ed è subito da fuochi d’artificio, una bellissima discesa di Piccini con cross che Mesbah corregge di testa per Siligardi che sempre di testa riesce ad insaccare per il vantaggio labronico, ma non passa neppure un minuto che l’allegra difesa del Livorno si fa anticipare con la sfera che arriva a Paloschi che fulmina Bardi, grave l’errore di Coda che non trova nè palla nè uomo, poi passano pochi minuti ed addirittura il Chievo trova il vantaggio di testa con Thereau che anticipa in elevazione un sempre più spaesato Coda ed insacca, reagisce bene la squadra e su una puntata ancora di Piccini, Cesar abbatte Paulinho ed è rigore che lo stesso brasiliano realizza con un tiro forte sulla sinistra di Agazzi, si va da una parte all’altra in grande velocità fino a che all’ultimo secondo ancora Coda anzichè respingere un pallone innocuo che stava controllando lo appoggia in fallo laterale vicino alla bandierina del corner perdendosi poi per l’ennesima volta Paloschi che facilmente batte Bardi e si va al riposo sul 3-2 per i clivensi. Peccato perchè la squadra di Di Carlo aveva giocato molto bene e solo gli errori difensivi hanno permesso questo pesante passivo, tanto che viene da domandarci perchè il mister ha optato per Coda in campo e Ceccherini in panchina.
Seconda parte con Di Carlo che cerca di cambiare tutto sostituendo Siligardi e Valentini con Emeghara e Duncan per avere più sostegno ogffensivo passando alla difesa a quattro, ma non c’è tempo per sviluppare niente perchè un fallo in area del Livorno che non siamo in grado di giudicare consegna un penalty al Chievo che Paloschi non sbaglia ed a questo punto per gli amaranto è veramente notte. La reazione è timida, il morale ovviamente è sotto i garetti ed ora lo spettro della serie B si sta concretizzando in maniera lampante perchè anche se la matematica ancora non condanna quello che il campo ci da a vedere non lascia praticamente speranze, peccato però crediamo anche di dover dire che la retrocessione non è di oggi ma certamente di una serie precedente di errori vari tra cui a nostro avviso l’esonero di Nicola, e che purtroppo non sono mai stati recuperati ed arrivare a giocarsi la partita della vita contro una diretta concorrente può anche provocare effetti strani e negativi come di certo è accaduto oggi, comunque ci sono ancora da giocare cinque gare, vedremo.