Si compie oggi l’ultimo atto del girone d’andata per quanto riguarda il torneo cadetto e poi tutti in ferie fino alla ripresa del 17 gennaio che vedrà gli amaranto rendere visita alla capolista a sorpresa, il Carpi di Castori. Ma veniamo alla gara di oggi che vede arrivare al Picchi il Pescara di Baroni, compagine un poco delusa dell’andamento avuto fino a qui, e di certo non corrispondente alle attese della vigilia in quanto in possesso di un organico di primo livello che in estate era accreditata tra le papabili almeno per la griglia play-off e che di sicuro tenterà oggi di rendere difficile la vita agli uomini di Gautieri.Da rimarcare la cosa che più di tutto accomuna le due squadre: quel “ 14 APRILE 2012 “ quando all’Adriatico perse la vita “ PIERMARIO MOROSINI “, in piena gara, lasciando nello stadio una cappa di silenzio che chi era presente di sicuro non potrà “ MAI DIMENTICARE “. Certo quello era il Pescara di Zeman che annoverava tra le sue fila Immobile, Insigne, Sansovini, Cascione tra gli altri e che poi volò verso la massima serie, ora è una squadra che si dibatte in un basso centroclassifica ed il Livorno dovrà cercare di fare il pieno alla luce dei risultati verificatisi nel pomeriggio con le vittorie di Carpi, Spezia, Frosinone, Bologna e Avellino, cioè le dirette concorrenti al sogno “ promozione “. Si gioca alle 18 e la discesa della temperatura verificatasi da ieri incide terribilmente su chi dovrà starsene seduto per più di due ore sulle tribune o nelle postazioni di lavoro, il terreno come sempre un vero tappeto di biliardo, solo che una tramontana gelida infierisce sul pubblico presente e su di noi. A dirigere la gara è arrivato Abisso di Palermo già al Picchi nella vittoriosa gara ncol Varese. Pubblico, nonostante il freddo sulle solite 6.000 unità. Si contano14 supporter dei delfini che hanno affrontato il lungo viaggio (circa 550 km dalla città abruzzese)Nel Livorno assenti questa sera Maicon per squalifica, Biagianti e Jefferson per infortunio vediamo che mister Gautieri ricorre a questi undici: Mazzoni tra i pali, Ceccherini, Bernardini, Emerson e Lambrughi in difesa, Moscati, Mosquera e Djokovic a centrocampo, tridente offensivo con Cutolo, Galabinov e Vantaggiato mentre vanno in panchina Coser, Ricci, Gonnelli, Gemiti, Luci, Jelenic, Siligardi, Belinghieri e Favilli. Risponde Baroni che schiera i suoi con Aresti in porta, Pucino, Pesoli, Salamon e Zampano in difesa, Politano, Memushai, Selasi e Bjarnasson in mezzo, le punte Melchiorri e Maniero, a disposizione Fiorillo, Cosic, Pogba, Vitturini, Appelt, Burgman, Da Silva, Caprari, Pasquato. Si parte subito ad handicap per gli amaranto, non sono passati neppure trenta secondi che in un contrasto Mosquera rimane a terra e deve essere sostituito da Luci, poi è la volta di Bernardini al 4° a rimanere a terra, ma per fortuna dopo un minuto il difensore si riprende. Si arriva al 20° con le squadre piuttosto bloccate, non è accaduto niente salvo una punizione centrale di Emerson parata da Aresti ed un tiro di Melchiorri deviato da Mazzoni ma inutile per l’off-side del giocatore pescarese, risponde Djokovic con una staffilata che fa la barba al palo di destra del portiere abruzzese poi un gran tiro di Vantaggiato al 25° ma anche questo è fuori. Non accade niente fino al 35° quando su una punizione per il Livorno battuta da Emerson il bulgaro Galabinov trova la deviazione vincente per il vantaggio labronico. E purtroppo in pieno recupero il Pescara trova sugli sviluppi di un calcio piazzato con Melchiorri un insperato pareggio per la solita cappellata difensiva. E si va al riposo comunque con un risultato che da quanto si è visto possiamo anche ritenere giusto perchè il Pescara seppur non facendo granchè ha avuto comunque un maggior possesso palla a nostro parere per la solita inconsistenza a centrocampo dei labronici e soprattutto per questo assurdo insistere di Gautieri con le tre punte. Si riparte col freddo che ora è aumentato d’intensità in virtu di un ghiaccio vento di grecale che spazza lo stadio, non ci sono ulteriori sostituzioni, intanto nella curva sud lo sparuto gruppo di tifosi biancocelesti hanno acceso un fuoco per riscaldarsi ed è il 7° quando Bernardini risente della botta alla testa dei primi minuti e barcollando esce dal campo, al suo posto entra Belinghieri mentra il Pescara batte una pericolosa punizione diagonale che sfiora il palo alla destra di Mazzoni, intanto è passato il 20° e la gara è la stessa col Pescara che fa possesso palla giocando di prima a terra con tantissimo movimento e buoni schemi ben preparati da Baroni e sfiora pure la rete deel vantaggio su una buona triangolazione conclusa da Maniero sulla quale Mazzoni si supera, soffre il Livorno, Djokovic si becca il giallo, i pescaresi ci credono ed affondano maggiormente le loro azioni e gli amaranto non riescono a salire in maniera pericolosa, l’assenza di gioco si evidenzia ogni minuto di più ed è il 25° che probabilmente Gautieri fiutato il pericolo inserisce Jelenic in luogo di Cutolo passando così ad un più logico 4-4-2 con Lambrughi che nel frattempo incorre nel giallo che lo vedrà assente per la prima di ritorno causa il cumulo di ammonizioni. Entriamo negli ultimi quindici di gioco con il Livorno che tenta con i soliti lanci lunghi di trovare una invenzione dei suoi attaccanti ed il Pescara che comincia a crederci ed avanza maggiormente il suo baricentro tessendo la sua ragnatela e fatalmente arriva il calcio di rigore per fallo di Moscati sul mobilissimo Melchiorri, alla battuta Maniero ed è il 1-2 per i pescaresi che nel frattempo sostituiscono Selasi con Burgman e siamo al 35° e purtroppo occorre ammettere che questa sera l’inconsistenza della squadra amaranto è stata così palese che il risultato fino a qui acquisito non fa una piega, c’è molto nervosismo, anche Emerson e Memushaj incorrono nel giallo, entra Pasquato per Melchiorri, va in giallo Maniero sostituito da Pogba e finisce così con una “ GIUSTA PUNIZIONE “ per una squadra senza gioco, senza carattere e con molte, troppe cose da rivedere.