Una preghiera, un modo garbato, silenzioso, educato, riflessivo e profondo per chiedere a tutti i colleghi Presidenti di società di Lega Pro di valutare, in questo periodo di transizione, quali siano le regole da cambiare e ristudiare per la nostra categoria.
Avevamo bisogno di uscire da una gestione ormai obsoleta nelle regole e nei contenuti, non volevamo una battaglia tra gli uomini, ma una guerra per quegli uomini Presidenti che hanno bisogno di vivere con chiarezza e trasparenza la loro scelta nel mondo del calcio.
Avevamo visto una luce nella nomina di un Commissario, ma non permettiamo di farci allentare le lampadine, di staccare la spina, di fare ombra perché abbiamo bisogno di tanta energia per ricreare i presupposti di un calcio diverso e più attuale con nuovi principi, una nuova mission e una governance adeguata.
Al Commissario chiedo però di spegnere il microfono di coloro che, all’interno del suo staff, cercano di trovare la visibilità e l’opportunità per la propria immagine sfruttando un periodo di debolezza, di riflessione e di difficoltà per noi Presidenti. Agli altri candidati, dati ormai per sicuri e certi di vincere, chiedo il rispetto per chi dovrebbe lavorare seriamente a riscrivere alcuni passi dello statuto in linea con le esigenze e i suggerimenti di noi Presidenti. Abbiamo notato la presenza di illustre e serio professionista tra i vice Commissari con lo zaino del passato: la voglia di discontinuità, con tutto il rispetto, non è passata come volevamo; speriamo che almeno la scelta anagrafica sia interesse di qualcuno!
La lega Pro è una nostra organizzazione, la nostra storia e soprattutto il nostro futuro e noi dobbiamo avere il coraggio di allontanare coloro i quali, con i nostri soldi, fino a oggi, hanno inteso ottenere potere e visibilità; dobbiamo avere la saggezza di trovare qualcuno capace di rappresentarci per seguire la nostra strada e il percorso da noi indicato. Dobbiamo conservare noi la forza e la possibilità di rimuovere coloro che si dimenticheranno della proprietà e delle responsabilità di cui sono stati investiti.
Nessun Presidente, nella Sua attività di impresa, sarebbe disposto ad accettare ciò che intendono farci digerire nel calcio che è talvolta molto più costoso e pericoloso di qualsiasi nostra azienda.
Saremo felici di valutare manager, professionisti e imprenditori per la Presidenza di Lega Pro, ma cercate di condividere con noi Presidenti i vostri programmi: vogliamo uscire da questa provvisorietà dopo tanti anni di arroganza, felici di aver sofferto e vinto un modo diverso di fare sport per le nostre città e per i nostri figli. Per una volta chiediamo buon senso e saggezza con tanta voglia di guardare al futuro salutando il passato per quanto ci ha aiutato a capire i nostri errori. Ho voglia di sentire la voce di tutti i Presidenti, la necessità di lavorare insieme, pensando ai calendari, ai nostri stadi, ai nostri settori giovanili, ai contributi e alla pesantezza della gestione economica, deve essere la nostra priorità; la governance che andremo a scegliere sarà una conseguenza naturale e condivisa fra noi, ma la conquista vera sarà il bagaglio dei nuovi contenuti.
Un abbraccio.
Andrea Bacci
Presidente As Lucchese Libertas