Pronti per chiudere questa seconda di ritorno e questa sera, per fortuna non troppo fredda, scende al Picchi il Como. La compagine lariana occupa l’ultimo posto in graduatoria ma nelle ultime due gare ha trovato due importanti successi rilanciandosi così in chiave salvezza. Di contro gli amaranto non vincono dalla notte dei tempi con conseguenza di essere precipitati dalle zone nobili ad un preoccupante quartultimo posto e la gara di questa sera assume i connotati di una vera e propria sfida mortale, evocando un quadro “ IL TRIONFO DELLA MORTE “ conservato al Cimitero Monumentale di Pisa di Buonamico di Martino detto Buffalmacco, pittore fiorentino del 1300, rappresentante della pittura gotica toscana dell’epoca ed il cui tema è legato alla credenza della prossima fine del mondo, assumendo così un valore altamente suggestivo con scene che danno riferimenti all’orrido, al grottesco al comico con la tragedia della morte che trionfa sul mondo terreno ed è quello che non vorremmo si materializzasse in chiave sportiva per quanto concerne la disfida di stasera. Sono accadute varie cose in settimana con l’arrivo e la partenza di vari calciatori, dopo Regoli arrivato gia da diversi giorni c’è stato lo scambio proprio col Como di Borghese per Kukoc partito per il lago, dalla primavera della Fiorentina è arrivata la giovane punta uruguaiana Baez, partito anche Calabresi direzione Brescia, e soprattutto il presidente Spinelli, crediamo nella speranza di chiudere qualche affare importante sul piano tecnico, ha sostituito il Direttore Sportivo Signorelli con Ceravolo gia’ DS degli amaranto all’epoca della vittoriosa cavalcata verso la serie A della squadra di Acori che schierava tra gli altri Diamanti e Tavano. L’arbitro di questa sera è Riccardo Ros da Pordenone e l’unico precedente col direttore di gara risale alla gara dell’andata vittoriosa per 2-0 col Trapani. Mancheranno Emerson e Labrughi per squalifica oltre ai vari infortunati Pasquato, Fedato, Vajushi, Gonnelli e allora vediamo che Mutti si schiera con Pinsoglio in porta, Regoli, Borghese, Vergara e Gasbarro in difesa, Moscati, Palazzi, Luci e Jelenic a centrocampo, Comi e Vantaggiato in attacco con in panchina Ricci, Macera, Benassai, Schiavone, Rafati, Biagianti, Bunino, Aramu e Baez. Risponde Festa con Scuffet in porta, Cassetti, Casasola, Giosa e Marconi la linea difensiva, Barella, Fietta e Bessa a centrocampo, Ghezzal dietro le punte Pettinari e Ganz (figlio d’arte) con in panchina Crispino, Madonna, Kukoc, Cristiani, Brillante, Scapuzzi, Cortesi, Bentivegna e Gerardi.
Pubblico sulle solite 5.000 unità, nonostante le sconfitte in serie, un centinaio i supporter arrivati dal Lario. Subito un giallo per Gasbarro per fallo, intanto scorrono i primi dieci minuti e non succede niente, ci sembra di percepire in campo una certa paura mentre il Como pur non facendo ancora niente da la sensazione di una maggior spigliatezza ed è dei comaschi il primo tiro al 17′ con Barella fuori di poco, una sostituzione nel Como entra Madonna per l’infortunato Cassetti e c’è al 23′ il primo corner per il Livorno, senza esito, pericolo invece al 31 col tocco di Ganz che sbatte sul palo a Pinsoglio battuto e decisamente non ci siamo, il centrocampo del Livorno è totalmente inconsistente con Palazzi e Jelenic veri fantasmi in campo ma ci sembra che Mutti proprio non veda il pericolo che corre, giallo anche per Giosa per fallo. Finalmente al 34′ un cross di Regoli per la testa di Vantaggiato con Scuffet che devia in angolo, ammonizione anche per Comi che entra in ritardo e siamo al 40′ di una gara molto brutta e per la quale ci resta difficile intravedere sbocchi positivi, la squadra è lenta e prevedibile, tutto è affidato al caso con Luci e Moscati che devono sobbarcarsi il lavoro intero del centrocampo col rischio poi di un crollo alla distanza, un bel colpo di testa di Vantaggiato e Scuffet ancora in corner, con Jelenic che pareggia il conto dei pali, poi il riposo.
Si riparte e non ci sono varianti nelle squadre, un bel cross di Moscati al 2′ per l’incornata di Vantaggiato però fuori misura, poi ancora un palo, è Vantaggaito a colpirlo, ma si continua ad andare in maniera parrocchiale senza gioco e senza idee e così che al 15° il Como trova un insperato quanto fortunoso vantaggio con la deviazione di Pettinari in sospetto fuorigioco, allora “ MOLTO TARDIVAMENTE “ Mutti fa una sostituzione Baez per Regoli, poi Aramu per Jelenic solo che il tutto è come sempre quando “ i buoi sono scappati dalla stalla “ ed ora si fa dura, anzi durissima. Anche Festa opera la sostituzione è Gerardi per Pettinari, finalmente un giallo anche per il fallosissimo Bessa, intanto arriviamo al 25′ e non si vede una parvenza di gioco, non ci sono due passaggi di seguito, non esiste uno schema, tutto è improvvisazione, finalmente Mutti si decide a sostituire Palazzi con Biagianti, si batte un corner e Borghese trova lo stacco del pareggio 1-1 ed è il 28′ con una ventina ancora di minuti per sperare, ammonizione per fallo per Giosa, ma è doppio giallo e quindi diviene un rosso che lascia il Como in dieci uomini, ora gli amaranto ci credono, Aramu sfiora il palo di destra di Scuffet mentre entra Brillante per Ganz. Urlo del pubblico al 38° per un fallo di mano in area del Como ma l’effimero Ros dice che è niente, poi ammonisce Luci per fallo, un tiro improvviso di Baez costringe Scuffet al corner mentre arriviamo al 45° con un altro giallo, è per Ghezzal e finisce così, un pari che non serve a nessuno, solo che è difficile vincere le gare con una squadra che non ha una parvenza di gioco, con un mister che impiega 65 minuti per rendersi conto che stava giocando in nove uomini senza accennare una sostituzione, e così continuando il succitato “ trionfo della morte “ è molto vicino a concretizzarsi. L’augurio che Spinelli apra gli occhi e provveda alle necessità del caso.
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