Vogliamo usare una metafora ciclistica per questa ultima fase che il torneo cadetto ha imboccato, ci sono ancora sedici tappe da disputare e di queste nell’immediato ce ne sono ben tre di coefficiente difficoltà notevole, per l’esattezza Cesena, Avellino e Crotone in rapida successione con terribili salite da scalare prima di poter respirare nelle successive. Per la verità dopo due tappe che avevano alimentato speranze di ripresa e’ invece arrivato il tracollo di Spezia a riportare alla realtà le difficoltà di questa squadra probabilmente debole sia nella cifra tecnica, quanto nell’aspetto caratteriale, infatti come lo stesso mister ha detto, a La Spezia la squadra non è neppure entrata in campo e questo è veramente inaccettabile anche perchè se non c’è la testa neppure le gambe riescono a girare ed il Livorno visto al Picco appariva proprio come il ciclista che nell’affrontare una salita importante va in crisi e vede gli avversari sfilarglisi accanto senza neppure riuscire a tenerne le ruote, una vera e propria “ cotta “ ed allora gli amaranto sono chiamati al riscatto immediato anche se il Cesena è squadra che dopo qualche alto e basso sembra ultimamente aver imboccato la strada giusta. La compagine di Drago scesa dalla massima serie era in partenza accreditata come una delle papabili all’immediato ritorno nella serie A ma fino a qui pur essendo stabilmente posizionata in zona play-off, non ha pienamente convinto e particolarmente nelle gare fuori dalle mura amiche. La giornata è stupenda con un sole primaverile che manda la temperatura verso i 15° dopo il freddo della notte dovuto alla bufera di ieri sera, un terreno impeccabile attende le squadre per la disfida che vedrà un 300 supporter romagnoli al seguito della loro squadra. A dirigere la gara arriva Abbatista di Molfetta che in questa annata ha già diretto il Livorno nelle due trasferte di Crotone, lo scorso anno e Vercelli in questo torneo e finite entrambe con una sconfitta per 1-0
Vediamo pertanto come i due allenatori schierano le loro squadre, Panucci opta per questa formazione: Pinsoglio in porta, difesa con Antonini, Ceccherini, Vergara e Gasbarro, centrocampo con Schiavone, Luci e Jelenic, in avanti Vajushi e Baez a sostegno di Vantaggiato; rientrano pertanto Ceccherini e Luci in un modulo che appare come 4-3-3 di partenza ma soggetto secondo i movimenti di Jelenic e Vajushi ad eventuali varianti. In panchina oltre al portiere Ricci vediamo il rientro di Emerson con Lambrughi, Moscati, Cazzola, Biagianti, Bunino, Borgehese e Comi. La risposta del Cesena vede Gomis in porta, Perico, Capelli, Magnusson e Renzetti dietro, Kessie, Kone e Cascione in mezzo, Ciano, Djuric e Garritano in avanti. A disposizione Agliardi, Falasco, Sensi, Fontanesi, Valzania, Caldara, Falco, Ragusa e Rosseti. Pubblico sulle 5000 circa unità come quasi sempre ultimamente.
Parte determinato il Livorno pressando i romagnoli nella propria area e c’è subito un fallo su Vajushi con ammonizione per Capelli, superiamo il decimo minuto senza niente di particolare da segnalare salvo la buona intensità con cui gli amaranto si sono approcciati alla gara anche se il primo tiro è di Kessie parato a terra da Pinsoglio, poi è Gasbarro sugli sviluppi di un corner ad avere la palla buona ma Gomis anticipa la battuta. Le due squadre giocano praticamente a specchio con i due attaccanti esterni che si abbassano nelle fasi di copertura a rinforzare il centrocampo con conseguenza di pochi spazi da poter attaccare . Poi improvviso al 20° il goal del 1-0 del Livorno, corner di Schiavone per la testa di Vantaggiato che spizza per l’accorrente Ceccherini che insacca. Continuano gli amaranto con una percussione di Gasbarro che pesca Vajushi dalla parte opposta ma il tiro è deviato in corner da Gomis, è poi la volta di Baez al tiro che però è fuori seppur di poco, si arriva intanto alla mezzora e possiamo affermare che il vantaggio labronico ci sembra meritato in virtù di un maggior sviluppo di gioco con la deriva di destra Antonini-Vajushi che tiene sempre in apprensione la difesa bianconera e le pressanti percussioni di Gasbarro a sinistra, ci attendevamo gli attacchi dei romagnoli sull’asse sinistra composta da Renzetti e Garritano ma vediamo invece che Drago preferisce attaccare quasi sempre sulla sua destra con l’ivoriano Kessie largo sulla fascia ed i tagli obliqui di Garritano a cercare di aprire spazi per gli inserimenti centrali di Juric e Ciano. Ammonito anche Perico per fallo su Jelenic che stava entrando in area, batte la punizione Schiavone che costringe Gomis in angolo, sulla ribattuta c’è l’ammonizione per Vergara in fallo tattico su Juric, poi l’ammonizione per Cascione per fallo di mano e si va al riposo.
Si rientracol Cesena che opta per un cambio, entra Sensi per Kessie, chiara la mossa di Drago, un regista in un centrocampo in sofferenza nella prima parte e lo si vede subito in un perfetto lancio per Perico che calcia male sul fondo, però un triangolo di Vantaggiato la cui bordata sfiora la traversa, entra anche Falco per Garritano, ed al 10° arriva il pareggio cesenate, sull’ennesima giocata di Sensi, un rimpallo favorisce Kone che batte a rete e segna il goal del 1-1 e purtroppo c’è da dire che si era già visto che con l’ingresso di Sensi in campo c’era un altro Cesena in quanto il regista romagnolo in pochi minuti aveva già creato quattro/cinque azioni pericolose senza che nessuno riuscisse a limitarne i lanci e la manovra, Panucci corre ai ripari facendo entrare Moscati per Baez e arretrando Vajushi sulle linee di passaggio di Sensi, viene superato il ventesimo con le squadre che si sono notevolmente allungate, c’è meno fraseggio e più lanci lunghi, ammonizione anche per Jelenic, il Livorno soffre in mezzo dopo l’ingresso di Sensi del quale nessuno riesce a limitarne l’azione, allora vediamo che Panucci chiama Lambrughi all’ingresso in campo per Gasbarro che probabilmente aveva speso molto e scorre la mezzora di gioco, soffre la squadra amaranto che però lotta e contrasta tutte le giocate di un Cesena che ora è veramente super e dimostra di essere la squadra di rango che ci aspettavamo, entra nel Livorno Bunino per un esausto Vajushi e siamo al quarantesimo col Cesena che sostituisce Ciano con Rosseti, poi un brivido testa di Juric e miracolo di Pinsoglio in corner. Ci sono tre minuti di recupero di una gara bella e intensa, corner per il Cesena proprio al 47° respinto dalla difesa amaranto e finisce qui con un Livorno che nonostante una certa sofferenza nella seconda parte ha ben “ tenuto botta “ contro un avversario di qualità che con l’ingresso di Sensi e ora capiamo perchè il giocatore sia nel mirino della Juventus, ha fatto vedere di essere una buonissima compagine, comunque bene, molto bene anche gli amaranto.