Tre punti per festeggiare al meglio i novant’anni della Fiorentina, che festa sarebbe stata senza una vittoria? Ci sarebbe stato da immaginarsi le polemiche e tanti fischi del pubblico gigliato, da sempre esigente, criticone e pungente. Invece tutto è filato liscio come l’olio, il colpo di testa di Sanchez ha regalato i primi tre punti agli uomini di Sousa che in alcuni frangenti di gara hanno convinto e dimostrato di essere una squadra quadrata e con la propria identità. Il Chievo non era la Juventus, ma una settimana fa al Bentegodi aveva strapazzato l’Inter con un perentorio due a zero. La squadra di Maran gioca a memoria, non avrà le individualità del Sassuolo che con Berardi, Matri e Defrel è in vetta, ma la strada per una salvezza sicura è imboccata. I gialloblu hanno fatto penare la Fiorentina, hanno picchiato e ripartivano sempre come forsennati ad aggredire gli spazi della difesa viola orfana di Gonzalo. Sousa è stato bravo e coraggioso, allo Stadium fece debuttare Chiesa e il ragazzino se la cavò, alla seconda ha gettato nella mischia Milic, ex Rostov e Hajduk Spalato e ha schierato titolare il colombiano Sanchez. Il croato ha fatto molto bene e il colombiano, oltre al gol vittoria, ha sfiorato la doppietta e fin quando è stato in campo, ha corso un po’ ovunque. I due “perfetti sconosciuti” pescati da Corvino erano stati accolti senza entusiasmo e contro il Chievo hanno stupito tutti con due prestazioni maiuscole. La gara non è stata semplice, dopo pochi minuti Vecino è uscito infortunato, al suo posto è entrato Badelj, e prima del finale di tempo un intervento pericolosissimo di Meggiorini su Tatarusanu in uscita, ha costretto il rumeno pochi minuti dopo ad abbandonare il match con un trauma cranico. Il giovanissimo Lezzerini non ha fatto certo rimpiangere il titolare salvando la Fiorentina e diventando uno dei protagonisti della nottata. Il momento più complicato per Sousa e i suoi è arrivato nei primi venti minuti del secondo tempo, quando i veneti sfondavano spesso dalla parte di Tello, da rivedere la prova dello spagnolo, approssimativo e fumoso, e arrivavano con facilità dentro l’area gigliata. Lezzerini per ben due volte è stato superbo a deviare le conclusioni di Meggiorni e a dire no al gol del pareggio, che avrebbe potuto incanalare la gara in un tunnel molto pericoloso per la Fiorentina. Finita la sfuriata clivense, entrato Bernardeschi che è andato a rilevare Sanchez con i crampi, la Fiorentina si è riassettata e i gialloblu si sono spenti. Una traversa incredibile ha negato ad Ilicic la gioia di un meritatissimo gol, che avrebbe fatto vivere al Franchi un finale più rilassante. Lo sloveno è stato sopra le righe ed ha riscattato la prestazione di Torino, dove rimase ai margini della gara. La festa con tutti gli ex viola al novantesimo e l’abbraccio di Firenze alla sua squadra novantenne sono le più belle immagini di una serata infinita che si sono unite al toccante minuto di silenzio per le vittime del terremoto e al loro commosso ricordo.