Bicchiere mezzo pieno per gli amaranto

Il count-down detta meno tre alla fine del girone d’andata e la prima di queste è oggi alle 14,30 (decisione incomprensibile degli organi federali) per il turno infrasettimanale, contro il Piacenza per proseguire poi lunedi sera alle 20.45 in quel di Cremona(con la diretta di Rai Sport), chiudendo poi sempre in notturna domenica sera 18 al Picchi contro la Pistoiese. Un trittico di gare piuttosto impegnative per caratterizzazioni varie, ma iniziamo da quella di oggi contro il Piacenza, partita che evoca un “ meraviglioso amarcord “ che ci riporta indietro di tanti anni ed esattamente a quella notte del 29 maggio del 2004 quando la compagine amaranto in trasferta sul campo degli emiliani dominò la gara con un netto 3-1 con Ruotolo che aprì il tabellino appoggiando in rete un assist di Vigiani, proseguendo poi col colpo di testa di Melara su perfetto assist di Protti e chiudendo col goal di potenza di Cristiano Lucarelli che consegnavano in anticipo dopo ben lunghissimi 55 anni (visto il pareggio della Fiorentina), la serie A alla compagine labronica.

Ben 10.000 entusiasti supporter labronici seguirono la squadra in terra emiliana e mai potremo dimenticare il ritorno con l’autostrada che piena di colori, bandiere, trombe, tamburi apparve più che un buio nastro di asfalto nella tiepida notte di pre-estate, uno straordinario e colorato “ carnevale brasiliano “ con gente impazzita fuori dai finestrini sventolando le bandiere e urlando la loro gioia con un incredibile finale alle tre di notte allo stadio Picchi illuminato a giorno e ripieno di ben 30.000 persone ad attendere la squadra esternando la loro felicità col Presidente Spinelli, l’allenatore Mazzarri e i giocatori portati in trionfo, tutta la città coinvolta fino all’alba in una grigliata con sbornia collettiva in ogni angolo e piazza, cose “ impossibili da dimenticare “ per chi come me le ha vissute in prima persona. Ma veniamo invece alla realtà di questa annata che vede oggi arrivare la squadra piacentina qui al Picchi in una posizione di classifica che dice “ quinto posto “ con 25 punti ( quattro in meno del Livorno ) in questa triste serie C dopo che anche gli emiliani coltivano vecchi ricordi della massima serie, comunque crediamo che sarà una gara impegnativa e non facile visto che il Piacenza in trasferta viaggia alla grande avendo collezionato ben quattro vittorie. La giornata è bella anche se fredda, un gelido vento di tramontana spazza lo stadio che come al solito mostra un terreno “ fantasticamente perfetto “ tanto che ci sembra doveroso un plauso ai giardinieri e personale che curano questo splendido tappeto verde.
L’arbitro della contesa sarà il sig.Zufferli di Udine, e vediamo peprtanto come i mister schierano le loro squadre iniziando dai padroni di casa di Claudio Foscarini che impiega Mazzoni in porta, Gonnelli, Borghese e Gasbarro in difesa, Jelenic, Marchi, Luci e Lambrughi a centrocampo, Venitucci dietro le punte Maritato e Cellini. Si accomodano in panchina Falcone, Romboli, Rossini, Toninelli, Lischi, Gemmi, Bergvold, Ferchichi, Murilo, Dell’Agnello. La risposta di Arnaldo Franzini vede Pelizzoli in porta, Sciacca, Abbate, Silva e Agostinone in difesa, Cazzamalli, Taugordeau e Hraiech in mezzo, Matteassi, Debelijuh e Franchi in attacco per un modulo 4-3-3 con Miori, Kastrati, Di Cecco, Castellana, Razziti, Barba, La Vigna, Segre e Cesana in panchina. Vista la giornata lavorativa scarso il pubblico in tribuna, sono 3800 i supporter con una ventina di tifosi piacentini.
Scorrono i primi dieci minuti senza che niente accada, le squadre non si scostano dai moduli di partenza, fino a qui l’equilibrio è massimo, si passano i venti di gioco e si continua sullo stesso tema con i due portieri totalmente inoperosi, c’è una buona opportunità per Marchi al 24′ ben smarcato da Lambrughi in area ma il giocatore non aggancia l’invitante pallone, poi improvvisamente la gara si sblocca al 38′ col goal del Piacenza che sfruttando una indecisione della difesa segna l’1-0 con Franchi bravo a inserirsi tra il difensore e Mazzoni. Reagisce subito il Livorno,va al tiro Marchi ma Pelizzoli para a terra, e si va al riposo con un risultato di certo bugiardo in quanto i piacentini niente avevano fatto per trovare il vantaggio, occorre però dire che la squadra di Foscarini è stata troppo passiva e inconsistente nella fase di costruzione del gioco, serve più velocità e imprevedibilità per recuperare un risultato al momento negativo.
Si riparte col Piacenza che sostituisce il portiere Pelizzoli con Miori, ma già al 3′ di gioco dormita collettiva della difesa labronica e per Franchi è un gioco da ragazzi segnare la doppietta personale, ora siamo sul 2-0 per il Piacenza, si fa dura, la reazione vede subito Lambrughi mangiarsi la palla del goal con la porta sguarnita ed entra Toninelli per Gonnelli, infine all’ottavo minuto Luci al cross per Maritato che insacca il 2-1 riaprendo così le speranze amaranto anche se il compito non ci sembra facile perchè i “ piacenten “ sono compagine molto ben organizzata, pronta nelle chiusure, compatta in mezzo e velocissima e rapida nelle ripartenze, mentre i labronici oggi sono fino a qui incappati in una di quelle gare abuliche e piatte che abbiamo già vissuto, serve una reazione caratteriale e forte. Siamo al 15′ e Franzini sostituisce Debelijuh con Razzitti e Foscarini gioca il tutto per tutto inserendo Murilo per Venitucci passando così al 3-4-3 per aumentare la spinta offensiva, il tiro di Maritato in area è respinto dal muro blu al 26′ ma niente può il Piacenza sull’ulteriore offensiva perchè Cellini si gira e fulmina Miori con un pallone nel sette per il 2-2 meritatissimo anche se dobbiamo domandarci, ma la squadra doveva andar sotto di due reti per iniziare a giocare?… E andiamo verso la mezzora, entra Barba per Franchi negli emiliani che si chiudono ulteriormente e ripartono a velocità supersonica, ma è il Livorno che si mangia la palla del vantaggio con Cellini e Murilo che non chiudono la favorevolissima opportunità al 40′ di gioco. Ora la pressione amaranto è asfissiante, il muro emiliano si difende in tutti i modi, ci sembra però che manchi la lucidità necessaria anche perchè siamo ormai vicini ai minuti di recupero, 5 per l’esattezza, due possibili rigori reclamati dal Livorno ma l’effimero Zufferli fa proseguire, certo che gli arbitri di questa lega pro sono di una scarsità impressionante, al di la degli episodi finali non ne ha azzeccata una.
GIORGIO LAZZERI