Sei punti sporchi come fango, brutti come un a giornata di pioggia d’inverno. Sei punti importanti per ripartire e per risalire la classifica. Adesso le ultime tre partite del 2016 potrebbero diventare cruciali per la stagione viola, fino ad ora buona in Europa, non sufficiente in campionato. Certo non è stato un bello spettacolo quello di ieri sera al Franchi, umido, freddo, due perle di Kalinic e poco altro. Alla fine dei salmi meglio il Sassuolo di Di Francesco. Il tecnico degli emiliani non ha grandi talenti da mettere in mostra, ma la sua squadra ha un senso, un gioco. I neroverdi attaccano, spingono dalla parte di Salcedo, messicano spaesato e tengono sempre e sul chi va là la difesa gigliata, distratta e salvata da un buon Tatarusanu. La Fiorentina giochicchia e capitalizza al massimo, tre azioni, tre palle gol per Kalinic. Un pallonetto un gol; un vis à vis con Consigli, errore; un tacco incredibile dopo un assist di Chiesa, un altro gol. Due a zero a fine primo tempo, risultato bugiardo. Il Sassuolo non demorde nella ripresa, riapre il match, ma è troppo tardi. La Fiorentina, pur con i suoi limiti, pur con tanta grinta e poco ordine, resiste, anche non chiudendo la gara. Il Franchi la incita, quando è in difficoltà, il pubblico la spinge nel solito tormentato finale. Ma quello che conta è vincere. E alla fine l’obiettivo viene raggiunto. Il terzo 2-1 in otto giorni. Adesso tre tappe per restare in corsa per l’Europa che conta. Tre partite decisive, due delle quali contro avversarie dirette. Si inizia da Marassi contro il Genoa, si continua all’Olimpico con la Lazio e prima di Natale, sotto l’albero a Campo di Marte arriva il Napoli di Sarri. Sarà una gran vigilia per i tifosi viola?