Dovevano essere sei punti e ne sono arrivati quattro, non va bene, ma è andata così. La Fiorentina si riaffaccia in zona europea, guarda il Milan da vicino, stacca il Toro e inizia a risollevarsi. Peccato per quei minuti pazzeschi contro il Genoa, due punti in più avrebbero fatto comodo e come…Purtroppo i soliti errori penalizzano i Viola. La difesa ballerina, Tomovic Sanchez e De Mail non convincono. Sperando che Gonzalo (sicuro partente a giugno) rientri al più presto, ci sarà da lavorare sul mercato per rinforzare il reparto in vista della prossima stagione. La sofferenza per i tre punti di ieri era prevedibile. Chi credeva di fare una passeggiata all’Adriatico è stato smentito, vuoi gli assenti e vuoi un avversario che da troppo tempo perdeva senza colpo ferire, era facile cadere nel tranello abruzzese. E la Fiorentina ci era quasi caduta, per fortuna che c’è stato un super Tello. Perché i tre punti arrivano da due sue invenzioni. Il gol del pareggio è stato un capolavoro di bravura, mentre il raddoppio un capolavoro di fortuna a tempo scaduto. E chi se ne frega…ci prendiamo anche quello . La vittoria e la gioia sfrenata in extremis certo non fanno passare in secondo piano le opache prove di Ilicic e soprattutto di Babacar. Lo sloveno sta vivendo una stagione buia, ieri ancora un palo e poi tanti, troppi errori. La giovane punta senegalese non è mai entrata in partita. Un tocco per un gol in fuori gioco e poi quasi sempre non pervenuto. Come a Verona, del resto. Da una sorpresa: Tello; due delusioni: Baba e Ilicic; concludiamo con una conferma Federico Chiesa. Il numero 25 è indemoniato, é entrato in campo nella ripresa ed ha completamente cambiato marcia alla manovra offensiva viola. La sua forza è devastante, dribbling e tiri da ogni posizione. Una gran bella realtà per la Fiorentina e quell’esultanza alla fine quando ha zittito Bizzarri…beh, condiamogliela, un peccato di gioventù.