IL PRESIDENTE FRANCESCO GHIRELLI HA SCRITTO AL PRESIDENTE DEL POTENZA, SALVATORE CAIATA , CHE HA INVITATO MIGRANTI, OSPITI DI CENTRI DI ACCOGLIENZA, ALLO STADIO

“Caro Salvatore, hai fatto un’azione che onora la Lega Pro. Noi siamo la lega “devastata” da una gestione assurda (fideiussioni non valide-agosto quasi un  colpo di stato sul far della sera) e faticando la tireremo fuori da un ginepraio che ci avviluppa e qualche volta ci fa perdere la bussola della situazione . Noi sappiamo dove stiamo e sappiamo cosa dobbiamo fare, soffrire fino al momento di aver ottenute quelle riforme che da tempo avrebbero dovuto essere fatte.
Noi reggeremo la tempesta e la nave la raddrizzeremo , evitando marosi e secche. E a quel punto veleggeremo verso porti sicuri, qualcuno dovrà renderci il maltolto, e lo vedremo presto.

Perché nonostante tutto questo, seguito a dire che siamo la Lega più “BELLA” ? Uso un aggettivo che nel linguaggio burocratico a cui ci hanno abituato, viene letto con fastidio e trasmesso con sciocco sarcasmo. Chi lo fa è un uomo senza futuro, senza anima, quella che serve, oggi, per uscire dalla crisi,  vincenti. Questa è una fase in cui bisogna cambiare il vocabolario, bisogna cambiare le gerarchie dei valori e delle parole. E noi lo possiamo fare per due motivi:
1) abbiamo le radici piantate nella storia dei Comuni d’Italia e nella storia del calcio italiano, abbiamo nel DNA un uomo come Artemio Franchi;
2) abbiamo dei presidenti come te che sanno quanto i VALORI, contraddistinguano la lega, i club se vogliamo essere radicati sul territorio. Questa Italia “scassata” si tiene perché c’è questo reticolo che vive e pulsa.

Permettimi un’ultima considerazione personalissima:2019 un nuovo anno che incontriamo nel nostro transito meraviglioso sulla terra. Tornerò dall’Africa domani 2 gennaio pv e , ancora di più , in questi giorni ho capito che ognuno di noi poteva nascerci e torna la domanda: perché non dare una mano ai fratelli e alle sorelle meno fortunati? Io lo farò , un 2019 di cose umane e normali .

Auguri, un grande abbraccio Francesco”.

Firenze, 1 gennaio 2019