Cresce l’attesa in riva al Tirreno. Dopo la sconfitta di Lumezzane le zebre aspettano di conoscere il nuovo allenatore. Al riguardo non c’è stata ancora la tanto attesa ‘fumata bianca’ in via Trento per il nome del successore di Aglietti, Rossi, Scienza e Maurizi. Fra i nomi più gettonati per la panca bianconera vi sono quelli di Favarin e Firicano, Tosi e Tazzioli, mentre anche quello di Buso pare nella top list del sodalizio del presidentissimo Stefano Dinelli alle prese con un’imprevista ristrutturazione zebrata. Intanto, è già countdown in vista della gara di domenica ai “Pini” col forte Sorrento, nella quale il VIareggio sarà giocoforza privo del difensore Fabio Lamorte e del capitano Lorenzo Fiale.
Per il giocatore pugliese sono arrivati tre turni di stop con la seguente motivazione: “per atto di violenza verso un avversario in azione di gioco; espulso, rivolgeva all’arbitro una frase offensiva”. Fiale, invece è stato appiedato per un turno dal giudice sportivo per “condotta non regolamentare e per condotta scorretta verso un avversario”. Questa è dunque la scia di un arbitraggio per molti versi discutibile nella gara di Lumezzane. In terra bresciana, comunque, si sono evidenziati ancora dei limiti ai quali andrà quanto prima posto rimedio.Francesco “Cecchino” Bertolucci, allenatore in seconda e attuale mister pro tempore bianconero, ha provato, in terra bresciana, ad organizzare una squadra attenta e compatta nel tentativo di strappare almeno un pareggio che avrebbe portato maggior fiducia in tutto l’ambiente. L’assetto tattico e’ stato rivisitato con il 4-3-3, ma il risultato purtroppo e’ stato ancora una volta negativo. La maggiore pressione e la superiorita’ territoriale, a volte anche sterile, hanno tuttavia premiato i padroni di casa rossoblù che hanno conseguito e fortemente voluto la vittoria. Dal canto suo il Viareggio ha provato a ripartire ed ha sciupato la migliore occasione del match con Cristiani. Sul piano individuale, in Lombardia, hanno giocato al di sopra della sufficienza i soli Lamorte, Fiale, Maltese e Pizza.Sul fronte del neotecnico, Dinelli e Dolci stanno prendendo tempo per scegliere l’allenatore che meglio si possa adattare al progetto tecnico dei bianconeri. Dolci non si sbilancia e lascia comprendere che, trattandosi di una decisione delicata da compiere, serve raziocinio e lucidità. L’identikit del nuovo mister sarà il medesimo secondo il quale quest’estate era stato scelto Agenore Maurizi.
Il criterio principe sembra essere quello di un nocchiero ben navigato in categoria e, quindi, preparato a dovere per affrontare le avversità di un campionato di Prima Divisione con una squadra destinata a lottare fino alla fine col coltello tra i denti per raggiungere la salvezza.