Fiorentina, dimmi chi sei: ambizioni al bivio tra Europa e campionato anonimo

Una stagione sulle montagne russe, quella della Fiorentina sino a qui: ancora tutto il tempo per decidere cosa farne di quello che resta, ma il tempo stringe ogni giornata che passa. L’arrivo di Commisso, magnate di MediaCom, come nuovo Presidente in estate aveva riacceso fortemente gli entusiasmi di una piazza soporifera e addormentata dalla gestione ultima dei Della Valle, con quella partita da incubo nell’ultima giornata dello scorso anno contro il Genoa, dove i viola andarono a 90 minuti dalla Serie B.

Un Franchi nuovamente colmo di gente, abbonamenti da record, impianto sportivo durante gli allenamenti che ribolle di passione: tutto questo è tornata ad essere Firenze, nonostante tutto. Perché nonostante un calciomercato che aveva portato in dote un fuoriclasse come Ribery, la stagione non era partita come sperato, con un Montella alla fine sollevato dall’incarico ed una Fiorentina più vicina alla zona retrocessione che a quella europea, dove dovrebbe essere a tutti gli effetti.

L’arrivo di un figlio di Firenze come Beppe Iachini ha oggettivamente risollevato le sorti dei gigliati, con ottime prestazioni e risultati nel primo mese, prima di una flessione nelle ultime due. Vero che gli avversari sono stati Juventus e Atalanta, due delle prime quattro del campionato, ma la sconfitta soprattutto contro gli orobici in casa ha riportato i viola in uno sconforto che sembrava abbandonato. In primis le vittorie ritrovate in campionato, poi proprio contro i bergamaschi il pass strappato per i quarti di finale in Coppa Italia, da cui Iachini e i suoi ragazzi sono usciti a testa alta a San Siro contro l’Inter.

Oggi la Fiorentina deve decidere cosa vuole fare di questo campionato, se continuare a viverlo nell’anonimato ed in quel limbo fra zona retrocessione ed europea, o effettuare lo scatto decisivo per andare a prendersi quella settima posizione che con tutta probabilità vorrebbe dire Europa League. Il fatto che ad oggi ci siano Cagliari e Verona in sesta e settima piazza deve rappresentare un incentivo per i viola nel credere alla rimonta, visto l’organico a disposizione certamente non da meno rispetto alle due rivali: ragion diversa se dovessero invece ritornare in auge colossi come Milan e Napoli, favoriti nei pronostici per la conquista di un posto nei piani alti della Serie A.

Una Fiorentina pronta a riabbracciare Ribery, lungodegente e dal forte impatto tecnico ed emotivo sulla squadra: un recupero importante visto che l’entusiasmo che aveva accompagnato l’arrivo di Cutrone a Firenze non è coinciso con le prestazioni e i gol attesi dall’ex Milan.

A proposito di bomber, è un altro azzurro a dominare la classifica attuale, anche piuttosto nettamente e con nel mirino il record di Higuain. Domina infatti Immobile davanti a un Ronaldo in netta ripresa e che vigilia in seconda posizione davanti a Lukaku: improbabile che il re dei cannonieri 2020 possa non uscire da uno di questi tre nomi.

Gol che, tornando alla viola, devono necessariamente aumentare dal fuoriclasse della squadra gigliata: quel Federico Chiesa tornato alla rete, e che rete, contro l’Atalanta. Le speranze di risalita della Fiorentina passano (quasi) tutte dai suoi piedi.