Di seguito il messaggio del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, al nostro tecnico Silvio Baldini:
“Caro mister, sei veramente una “ bella” persona, forte e decisa. Il calcio viene molto dopo la salute.
Ci siamo fermati il 21 di febbraio us per Piacenza-Sambenedettese e nella notte, tra il 21 e il 22 febbraio, telefonai ai club delle partite che si sarebbero dovute disputare in Veneto ed in Lombardia per dir loro che l’indomani non dovevano spostarsi perché avrei fermato le partite.
Sembrava un’influenza, ma se si erano conosciute la Sars e l’ebola nelle loro dinamiche di crescita ,allora ,era chiaro che il rischio fosse terribilmente alto.
Mi ricordo le telefonate di chi mi chiedeva di giocare, però andai avanti sperando che, in cuor mio, fossi io a sbagliarmi.
Mi dicevo, tu fallo, se poi non fosse, starà meglio il Paese e fregatene che ti diranno che sei stato “precipitoso”.
Ora, è dura riprendere perché se si vuol fare calcio il Protocollo sanitario va applicato dalla Serie A alla terza categoria, il “maledetto” non distingue le categorie.
Noi quel protocollo nella data situazione di oggi non siamo in grado di applicarlo.
Dobbiamo spostarci in avanti, molto in avanti nel tempo e augurarci che il “maledetto” attenui la sua devastante virulenza, la scienza (analisi, farmaci) progredisca rapidamente e ci fornisca strumenti più efficaci per curare, per lenire i dolori e per evitare che un infetto inneschi un “focolaio”.
In quest ‘ultimo caso, se si verificasse sarebbe un disastro per il sistema calcio.
Fermi dal 21 febbraio, vuol dire per i club disagi enormi, penso a te, al tuo team, ai calciatori.
Oggi, il “maledetto” ci ha chiuso in casa, improvvisamente ci ha posto TUTTI IN UNA CONDIZIONE DI UGUAGLIANZA.
Certo, le case sono diverse, più o meno comode, con o senza giardino, ma siamo TUTTI in casa.
Il “maledetto” ,da questo punto di vista , ci ha impartito una lezione che dobbiamo farne tesoro ,alla ripresa, anche come calcio.
Sarà un calcio diametralmente diverso da quello patinato, il calcio dei valori e più legato al territorio, sono un visionario ?
Si, lo confesso.
Solo che , ora, questa sarà la realtà , per questo ci sarà più bisogno del calcio che fa bene al Paese, cioè la Serie C.
Fermo restando che, auguro a te, di realizzare il tuo sogno, che e‘ quello di portare la Carrarese in Serie B.
Ho detto prima dei disagi tuoi e dei calciatori ma, contemporaneamente, penso a quelli dei presidenti. Da quel giorno non è più entrato un euro dagli stadi.
Nel girone di andata, facendo un lavoro bestiale, avevamo avuto 600.000 spettatori in più, oggi abbiamo gli stadi vuoti, vuoti, vuoti.
Il ministro Spadafora che segue e sa cosa succeda da noi, sa che c’è un calcio che si è fermato dal 21 febbraio us, un calcio responsabile e conseguente alla scelta enunciata che la salute fosse al primo posto.
Però, questa scelta inevitabile ha scassato, non solo le certezze fatue che avevamo ma anche le casse del club.
Paradossalmente, chi ha agito nella logica del calcio che fa bene a se stesso e al Paese paga pegno più pesante rischiando il collasso.
Ecco perché abbiamo bisogno di ammortizzatori sociali e liquidità. Quando? Ieri.
Mi fa piacere interloquire con te”.
Un abbraccio Francesco
Un abbraccio Francesco