Della Carrarese gestione Silvio Baldini sei stato, nella sessione estiva di quel calciomercato, il fiore all’occhiello. Ragioni e motivazioni che ti hanno spinto a scegliere la piazza di Carrara?
La considerazione e la corte serrata che Mister Baldini mi ha rivolto è stata determinante a scegliere Carrara. Tutti mi hanno fatto sentire importante anche prima che indossassi la maglia azzurra e poi l’idea di raggiungere qualcosa di storico con la maglia azzurra ha fatto il resto.
In questi tre anni trascorsi sotto le Apuane , Accursio Bentivegna in che cosa si sente cambiato o ,comunque, migliorato?
Tre anni di esperienza in più mi hanno cambiato e non poco. La testa ora è un’altra nell’affrontare il lavoro del calciatore come professionista . Sento il bisogno di avere il contatto con il campo, il pallone e cerco sempre di non accontentarmi mai . Dentro di me c’è lo sprone a fare sempre meglio , senza fare chissà quali voli pindarici.
La posizione in campo che prediligi e che ritieni possa esaltare le tue caratteristiche?
In relatà non credo che la posizione sia realmente determinante ma , piuttosto, è come interpreti il ruolo che ti viene dato in campo. Solitamente , staziono sulla fascia sinistra d’attacco ed anche trequartista per cercare di produrre giocate , in particolare assist e goal.
La gara più emozionante che hai vissuto da protagonista a Carrara?
Il quarto di finale di Playoff d’andata a Carrara contro il Pisa è stato indimenticabile. La partita è stata quasi perfetta , ci è mancato il colpo del ko e un pò di attenzione altrimenti sarebbe andata diversamente. Anche a Vercelli , nel turno precedente è accaduto l’inverosimile, ribaltando in pochi minuti una partita che sembrava chiusa. L’abbraccio con i tifosi è stato l’inno a quello che il calcio , solo, può trasmettere.
Questa stagione è stata davvero sfortunata per te , quanto è il rimpianto di non aver potuto contribuire al cammino dei tuoi compagni?
L’annata, a titolo personale, è stata tutt’altro che positiva. Gli infortuni fanno parte del gioco ma quello che è accaduto è stato davvero frutto di troppa sfortuna. Dispiace non aver dato un contributo tangibile, non essere stato presente nei momenti stagionali più difficili. Vedere i compagni da fuori non è stato semplice anche perché la voglia di rientrare è sempre stata tanta.
Il Monza sarebbe stato davvero spauracchio quasi imbattibile , come è stato, oppure una Carrarese al completo avrebbe potuto impensierire i brianzoli?
La Carrarese si è comportata molto bene in questa stagione, tutti hanno tirato la “carretta” e si sono sacrificati. E’ pur vero che gli infortuni hanno penalizzato il Mister nelle scelte perché se tutti fossimo stati in condizione ne sarebbero successe delle belle, ovviamente intendo sul terreno di gioco. Il Monza non avrebbe avuto vita facile.
Il calciatore più forte con cui hai giocato in carriera?
Paulo Dybala , senza dubbio. Tecnica, qualità e velocità di esecuzione. L’argentino non può che essere un modello, l’attaccante moderno che riesce a decidere la partita.
L’avversario (calciatore) e squadra che ti ha colpito maggiormente in questa stagione?
Ho notato molti calciatori forti, forse sprecati per la categoria anche se nessuno mi ha colpito particolarmente rispetto a quelli che fanno parte della nostra rosa. A livello di squadra, il Pontedera è stato avversario ostico e intenso andando oltre le più rosee aspettative.
Il tuo sogno nel cassetto, magari da realizzare con la maglia della Carrarese?
La voglia di tornare in campo, essere protagonista con e per la squadra e sugellare lo splendido percorso di tre anni di lavoro e sacrifici con l’obiettivo che abbiamo in mente da sempre insieme ai tifosi e la città che merita di festeggiare .