La classifica diventa un problema serio per la Fiorentina. Il gol manca dalla gara con l’Udinese, giocata il 25 ottobre scorso, ed escluso un pari (scialbo) a Parma i viola non hanno raccolto che un punto in tutto il mese di novembre. A questo si somma, per ovvie ragioni statistiche, il fatto che in campionato non sia arrivato manco una rete all’attivo. Lo score disastroso poteva essere cambiato oggi a San Siro, se non per un pari quasi impossibile (sotto 2-0 al 25°), se il palo di Vlahovic fosse entrato in rete per il momentaneo 1-1.
La cronaca della gara di Milano è quasi superflua per cambiare il trend della Fiorentina che, nonostante Prandelli, non ha raccolto punti tra Benevento e oggi. Eppure i primi 15 minuti non sono stati neanche male, ma la difesa a zona fa crollare le certezze difensive sul corner dove Romagnoli anticipa tutti. Poi due rigori, probabilmente generosi ma confermati, che hanno affossato morale e possibilità di risultato positivo. Nonostante la parata sul secondo di Kessie la gara dei viola è finita nel primo tempo. E la reazione non è certo sufficiente per mettere in crisi la corazzata attuale dell’ex Pioli. C’è da pensare alla salvezza, lo aveva detto Prandelli ieri in conferenza stampa per evitare un Natale da incubi.
A prescindere da rosa, potenzialità e psicologia in casa #Fiorentina c’è un problema principale: la classifica.
Quelle dietro hanno una gara ancora da giocare, le prossime partite dei viola sono Genoa, Atalanta, Sassuolo, Verona e Juve. Rischia di essere un Natale nerissimo pic.twitter.com/nw7IG24eeE
— Andrea Trapani (@andtrap) November 29, 2020