Le dichiarazioni di Nelso Ricci (link) uscite ieri su Il Tirreno non potevano finire inascoltate. Un vero e proprio ultimatum quello del direttore azzurro lanciato alla cordata di industriali locali che in queste settimane hanno a più riprese manifestato la volontà di aiutare la Carrarese. Parole alle quali Paolo Sacchelli, uno dei membri più esponenti della cordata, ha voluto replicare, spiegando la propria posizione, attraverso un comunicato scritto dal commercialista Enrico Lattanzi che riportiamo di seguito integralmente:
«Ho letto – scrive Lattanzi sull’edizione odierna de Il Tirreno – con grande interesse l’intervista rilasciata al Signor Massimo Braglia dal direttore sportivo della Carrarese Calcio Nelso Ricci, riportata questa mattina, con grande risalto, sulle colonne del Vostro giornale. Dopo un breve colloquio telefonico con il mio cliente Signor Paolo Sacchelli, mi corre l’obbligo di precisare quanto segue. Il Signor Paolo Sacchelli ha, a più riprese, partecipato a diverse gestioni della Carrarese Calcio, contribuendo fattivamente, anche al di là della quote detenute e degli incarichi ricoperti, alla sopravvivenza della prima squadra calcistica cittadina ed alla sua permanenza nei campionati professionistici. Anche recentemente l’affetto e l’attaccamento che lo legano ai colori azzurri – che con grande signorilità e correttezza è stato riconosciuto ed apprezzato dal direttore Ricci – lo hanno indotto ad impegnarsi nuovamente per individuare possibili soluzioni, condivise dal più ampio numero di sportivi ed appassionati, che consentissero di assicurare un degno futuro alla Carrarese dando continuità ai brillanti risultati sportivi che tutti abbiamo apprezzato e dei quali abbiamo tutti gioito. Cionostante, benché il Signor Ricci affermi che i conti della Carrarese li abbiano “visti” cinque commercialisti, il Signor Sacchelli non ha mai ricevuto, per mio tramite, alcun documento contabile dal quale apparissero debiti della Carrarese calcio per € 300.000. Per questa ragione, nell’ipotesi in cui gli attuali soci fossero disposti a fornire idonee ed effettive garanzie in merito al pagamento dei debiti eccedenti la predetta somma di € 300.000, il Signor Sacchelli è, sin da adesso, pienamente disponibile ad incontrare gli stessi soci per individuare possibili soluzioni che non solo consentano alla Carrarese di proseguire fino a maggio, ma anche almeno per i prossimi cinque anni».
Una presa di posizione chiara e netta da parte di Sacchelli che si dice ancora disponibile al dialogo con la società di piazza Vittorio Veneto, pur ponendo dei paletti ben precisi. Se i conti di piazza Vittorio Veneto offrono le giuste garanzie, il titolare della IGF Marmi è pronto ad impegnarsi nella Carrarese addirittura per un lustro. Una cosa è certa, la partita non è ancora finita.
A delineare le soluzioni percorribili dalla cordata è Giancarlo Alioto, presente domenica a Crema: «Le possibilità sono due – spiega il titolare dell’Alioto Group – o si entra direttamente in società, oppure da fuori si contribuisce alle spese attraverso quelle che potremmo chiamare sponsorizzazioni. Due strade differenti, ma col solito fine che è quello di dare una mano concreta alla Carrarese. Ribadisco la mia disponibilità a trovare la forma più adatta a tutti. Un aiuto alla Carrarese l’ho data in passato e l’ho data anche oggi stesso (ieri per chi legge ndc)». In che senso? «Come ho detto: anche oggi ho dato una mano alla Carrarese. Ho vissuto per tanti anni il mondo del calcio e forse prima di altri riesco a individuare certe urgenze. Ecco, io mi sono subito messo a disposizione della società, anche se preferirei che certe cose fossero chiarite il prima possibile. E’ per questo che la Carrarese ha bisogno che qualcuno la sostenga. Se riusciamo ad essere in tanti, possiamo fare grandi cose con poche spese a testa». Poi un ultimo pensiero alla squadra: «Vorrei fare i complimenti al tecnico Stefano Sottili e a tutti i giocatori. Anche domenica questi ragazzi hanno dimostrato un grandissimo attaccamento alla maglia. Vorrei mettere in evidenza l’impegno di Giovinco, uno fra i più meritevoli, perché, pur soffrendo, su quella fascia sta dando il massimo».