Il ko di Milano. No ai catastrofismi, sì ad alcune riflessioni
I catastrofismi dopo il 4-0 contro l’Inter sono eccessivi.
Troppo brutta per essere vera la squadra di Italiano, che si è sciolta come neve al sole davanti a Lautaro e compagni. Non è funzionato niente, subito il gol dello svantaggio la Fiorentina è scivolata negli abissi. È riuscita a chiudere il primo tempo col minimo svantaggio e nella ripresa il black out. Totale. Ovvio che la partita contro il Rapid abbia pesato. Ribaltare il risultato non era banale e l’andamento del match lo ha dimostrato. Il rischio di perdere sia la qualificazione in Conference sia a Milano era altissima ed è comprensibile aver fatto all-in sulla gara europea, dove c’era poco da gestire e molto da spingere sull’ acceleratore per scardinare l’attenta difesa viennese. I catastrofismi sono eccessivi come lo erano i trionfalismi dopo la vittoria di Genova. Ci sono, tuttavia, punti da analizzare e su cui riflettere: in tre partite di campionato la Fiorentina ha già subito sette gol, troppi. E poi i bruschi cali di tensione che la viola ha avuto nel secondo tempo col Lecce e ancor di più dopo il gol subito a San Siro devono far riflettere Italiano.
La sensazione è che la Fiorentina non sappia abbassare il ritmo gara e che quando lo fa puntualmente finisce per prendere gol e perdere tutte le certezze che fino a quel momento aveva avuto. Siamo solo ad inizio settembre e c’è una stagione che vuole vedere un’altra volta la Fiorentina protagonista. Domenica prossima dopo la sosta contro l’Atalanta sarà un banco di prova per i ragazzi di Italiano, che dovranno subito rispondere alla grande davanti al proprio pubblico per riscattare la figuraccia contro l’Inter.