Carrarese, Lavezzini alla squadra: “Dobbiamo tornare a essere protagonisti”

Ieri a Luni primo giorno di lavoro per Rino Lavezzini, successore di Salvatore Mango, costretto alle dimissioni per problemi familiari. Il nuovo tecnico della Carrarese cerca subito di riportare entusiasmo all’interno della squadra: “non possiamo fare un campionato anonimo. Dobbiamo ambire a qualcosa di più”. Il primo cambiamento riguarda l’amichevole infrasettimanale, non più a squadre miste con la Berretti, ma contro squadre locali. Giovedì partitella contro la Sarzanese. E sul fronte mercato Lavezzini ammette: “Per adesso andiamo avanti così, ma basta vedere la rosa per capire che in difesa ci serve qualcosa”.
Devoti e Borghini esprimono la loro solidarietà a Mango.

LUCA SANTONI

Lo staff tecnico al completo: Ferruccio Bonvini-Rino Lavezzini-Giampaolo Pinna-David Chiodo

Lo staff tecnico al completo: Ferruccio Bonvini-Rino Lavezzini-Giampaolo Pinna-David Chiodo

CARRARA. «Voglio una Carrarese che sia protagonista». Con queste parole Rino Lavezzini si è presentato alla squadra ieri pomeriggio a Luni nel giorno del suo insediamento sulla panchina azzurra come successore di Salvatore Mango. Si apre così il Lavezzini III dopo la prima esperienza nel 1993-94 e la parentesi dell’anno scorso per il dopo Firicano.

Lavezzini, nato a Fidenza il 20 febbraio del ’52, ma carrarino d’adozione, ha vinto il ballottaggio con un altro ex di lusso, Fabrizio Tazzioli. Un testa a tesa dove ha prevalso sicuramente la scelta per un allenatore che aveva lavorato, anche con ottimi risultati, con questa società fino alla scorsa estate, prima della volontà da parte di Lavezzini di rifiutare il posto da responsabile dell’area tecnica, per continuare ad allenare.

A Carrara torna un grande motivatore che sin dalle prime battute vuole riportare entusiasmo nell’ambiente azzurro. «Noi – prosegue Lavezzini – non possiamo fare un campionato anonimo. Dobbiamo ambire a qualcosa di più, poi accetteremo qualsiasi risultato sul campo. Dobbiamo cercare di conquistare risultati aiutandoci, giocando in undici, nessuno deve tirarsi indietro ed essere convinti con si può raggiungere un obiettivo importante. Il mio ritorno sul campo? Sicuramente positivo. Più che altro in questa occasione vorrei contraccambiare la stima di tanti tifosi che mi hanno voluto e vorrei non deluderli». La memoria non può che tornare all’anno scorso.

Un flash-back che riporta dritti a febbraio, quando Rino prese il posto di Firicano, trasformando una Carrarese in crisi d’identità in una macchina quasi perfetta. «Quest’anno siamo in anticipo. Dobbiamo fare le cose con tranquillità, ma allo stesso tempo centrare i nostri obiettivi e per prima cosa non staccarci dal gruppo buono. La classifica è ancora corta e dobbiamo tenere duro, perché col mercato di riparazione potremo operare in un certo modo, senza andare ad intaccare quelle che sono le risorse economiche della società. Rinforzi? Sappiamo benissimo che non siamo al completo e anche la società ne è consapevole».

Insomma che serva almeno un terzino sinistro ormai è chiaro a tutti. «In fondo – spiega Rino – basta vedere la rosa, per capire che in difesa ci serve qualcosa. In questo momento possiamo provare ad adattare qualcuno, però anche la società sa che dovremo intervenire in qualche modo. Bisogna prendere un giocatore pronto che arrivi e sia subito utilizzabile: cosa non facile, perché chi adesso è fermo non ha sicuramente i novanta minuti sulle gambe. Per il momento voglio vedere questo gruppo e farmi un’idea più precisa. Poi valuteremo la necessità o meno di ingaggiare qualcuno adesso oppure aspettare dicembre e portare a Carrara giocatori anche di categoria superiore. La proprietà si è mostrata disponibile a tutto. Loro sono i primi a voler fare bene. Perciò bisogna stare vicini alla squadra e dimostrare ai nostri tifosi di dare sempre il massimo. L’importante è non arrivare a giugno con qualche rammarico. L’anno scorso c’erano stati quei due rigori sbagliati consecutivamente che ci hanno precluso probabilmente i playoff. Quest’anno vogliamo arrivare alla fine senza aver regalato niente agli altri. I nostri giovani hanno voglia di arrivare in alto e per loro la Carrarese deve essere un punto di partenza, non di arrivo».

Come ha trovato la squadra? «Si vede che hanno lavorato tanto. Questi ragazzi possono giocare anche due partite in una giornata. Ci manca però quel passo brillante per dare velocità al gioco, quello sprint che nel calcio serve per fare gol, per pressare e catturare la palla. L’importante comunque è che la squadra ha tanto lavoro sulle gambe. Dobbiamo solamente diluirlo con una qualità di corsa diversa». Ha già qualche idea sulla formazione da schierare contro il Gubbio? «Prima di decidere voglio vedere questi ragazzi nella partita di giovedì che giocheremo a Sarzana. Il nostro modulo, invece, dovrebbe essere quello che utilizzavo anche l’anno scorso: il 4-2-3-1. Mi spiace solamente che in questi giorni non avrò a disposizione Bariti e Bigazzi, via con la Nazionale. Io su di loro non ho dubbi. Per me sono fondamentali».

Presente al campo il direttore generale Walter Devoti: «Lavezzini conosce l’ambiente, non ha bisogno di presentazioni e auguro un sincero in bocca al lupo a lui e a tutti i ragazzi. Il pensiero in questo momento però va a Mango. Quello che mi colpisce è ciò che sta passando, la sua situazione particolare. Con lui ho avuto un ottimo rapporto e spero che risolva tutti i suoi problemi».

Anche dall’amministratore delegato Andrea Borghini le prime parole sono per l’ex mister: «Esprimo tutta la mia solidarietà a Salvatore e l’augurio che risolva il prima possibile i suoi problemi, ringraziandolo per il lavoro che ha fatto. La scelta di Lavezzini? I nomi sono stati tantissimi, però alla fine abbiamo trovato una convergenza di opinioni su Rino. Lui rispecchiava tutti i requisiti che cercavamo, conosce bene la squadra e gli auguro un sincero in bocca al lupo».