La notizia è piombata come un macigno su tutta la delegazione azzurra quando si trovava ormai all’altezza di Trento. La morte del giocatore del Livorno Piermario Morosini ha finito inevitabilmente per colpire tutto il calcio italiano, Carrarese inclusa. La Federcalcio ha poi deciso di annullare tutte le gare di campionato in programma oggi, dalla Serie A ai campionati minori. Saltata la partita contro l’Alto Adige, la squadra ha così fatto immediato dietro front per tornare mestamente a Carrara.
Tra gli azzurri il più sconvolto è Andrea Russotto che ha subito in maniera particolare la tragedia di ieri. Russotto conosceva bene Morosini, avendo fatto insieme a lui tutta la trafila delle nazionali dall’Under 17 fino all’Under 21. «Siamo troppo sconvolti, io che conoscevo Piermario, ma anche tutti i miei compagni. Questa è una tragedia che colpisce tutto il calcio. Un ragazzo giovane, di 26 anni, morto mentre faceva ciò che amava: è dura da accettarlo. Credo sia un momento molto particolare non solo per me. Com’era Morosini? Molto chiuso e riservato, non parlava moltissimo, però si faceva voler bene, era una bravissima persona e un ragazzo d’oro. Sinceramente sono scosso e incredulo. Dispiace tantissimo. Ho perso un compagno ed un amico. Qualche volta eravamo stati anche compagni di stanza e con lui avevo passato tanti ritiri nelle nazionali».
«Siamo tutti colpiti». Commenta il capitano Fabrizio Anzalone. «In questo periodo stanno accadendo tante morti tragiche nello sport. Questa notizia ci ha preso tutti allo stomaco. Normalmente nel nostro mondo si pensa a vittorie, sconfitte, campionati, poi alla fine le cose importanti sono altre. In questi momenti ti rendi contro che a volte ci si fa del sangue marcio per cavolate. Il nostro pensiero adesso va alla famiglia e a tutto il Livorno».
Anche il team manager Marco Ricci si accoda alle condoglianze dei giocatori: «Il calcio sta vivendo una grande tragedia. La morte di questo ragazzo è una cosa più grande di tutto ed è giusto che ci si fermi a riflettere. Parole ce ne sono poche da dire. Capita un po’ troppo spesso ormai di assistere a morti così. Diventa difficile accettare che un giovane di 26 anni, un atleta, possa morire in questo modo. C’è solo da essere tristi. Il nostro cuore è profondamente colpito».
Max Bongiorni, l’allenatore in seconda, si dice preoccupato: «Una grossa tragedia. C’è da capire come mai succedono queste cose. E stiamo parlando di atleti super controllati che non dovrebbero avere questo tipo di incidenti. Il problema è questo. Bisognerà valutare attentamente la cosa. Potrebbero esserci problematiche che gli esami non riescono a valutare neanche sotto sforzo. La cosa è sicuramente complessa, ma se succedono certi incidenti in così tante discipline, forse c’è qualche problema».
Anche lo sponsor Giancarlo Alioto, che oggi sarebbe dovuto partire per Bolzano, si dichiara profondamene scosso: «Stavo guardando la tv ed è un vero dramma, indipendentemente che si tratti di un giocatore. Certo, la cosa colpisce ancora di più, perché i calciatori solitamente sono giovanotti sani e non ci si aspetta cose del genere. Da quanto si apprende, mi fa ancora più dispiacere sapere che questo ragazzo era stato perseguitato da drammi famigliari per tutta la vita».
Chi invece è già arrivato a Bolzano e ci resterà anche oggi è il gruppo della Gradinata Baffo: una cinquantina di tifosi che avevano prenotato la stanza dell’albergo e ormai rimarranno in Trentino per una gita extra calcistica. «Abbiamo saputo proprio adesso della morte del ragazzo e della decisione di sospendere tutti i campionati. C’è sempre un forte dispiacere e dolore quando succedono certe tragedie. Ormai però siamo arrivati a Bolzano, avevamo già prenotato l’albergo per la notte e rimarremo qui anche domani (oggi per chi legge ndc)».