La Figc ha disposto un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma da oggi a tutto il fine settimana per ricordare Salvatore ‘Totò’ Schillaci, scomparso prematuramente oggi all’età di 59 anni.
Palermitano, classe 1964, Schillaci ha iniziato la sua carriera a Messina, collezionando in sette stagioni 219 presenze e 61 reti e contribuendo alla doppia promozione del club siciliano dalla Serie C2 alla Serie B. Acquistato nel 1989 dalla Juventus, nella sua prima stagione in bianconero realizzò 15 gol, vincendo Coppa Italia e Coppa UEFA e convincendo il Ct Azeglio Vicini a convocarlo per il Mondiale. E a Italia ’90 fu lui l’eroe che nessuno si aspettava, partendo dalla panchina e subentrando nel secondo tempo del match d’esordio con l’Austria, quando a dieci minuti dal termine allo Stadio Olimpico di Roma realizzò di testa su cross di Gianluca Vialli la rete della vittoria. E non si fermò più, trascinando a suon di gol l’Italia fino alla semifinale, persa ai rigori con l’Argentina, e laureandosi con 6 reti capocannoniere del torneo. Premiato come miglior giocatore del Mondiale, arrivò secondo nella classifica del Pallone d’Oro alle spalle di Lothar Matthaus. In maglia azzurra ha disputato complessivamente 17 partite realizzando 7 gol. Lasciata la Juventus, disputò due stagioni all’Inter (30 presenze e 11 reti) per poi chiudere la carriera in Giappone, al Jubilo Iwata, diventando il primo calciatore italiano a giocare nel campionato nipponico.