Punto pesantissimo in chiave salvezza quello ottenuto ieri dagli amaranto al Picchi contro un forte Sassuolo lanciato verso la serie maggiore.
Si è rivista finalmente una squadra compatta e unita capace di resistere alla maggior tecnica degli avversari con un atteggiamento di sacrificio e con tanta concentrazione ed umiltà; quello che era venuto a mancare nelle ultime uscite di Madonna del quale noi non a caso avevamo invocato la sostituzione e questo perchè si notava chiaramente l’impossibilità del tecnico di trasmettere la grinta e “LA VOLONTA'” necessaria per uscire dal tunnel. Finalmente ieri si è rivisto questo, la compagine labronica ha avuto il merito di essere stata sempre unita e compatta. corta e ben coperta, pronta a ripartire con un modulo semplicissimo, quel 4-4-2 che permette copertura totale del terreno di gioco e distanze sempre precise.
Un plauso pertanto al neo-mister (per modo di dire visto il suo passato) Perotti che senza stavolgere la squadra alla ricerca di inutili alchimie tattiche come invece era precedentemente accaduto, e come lui stesso ha dichiarato, ha soprattutto cercato di lavorare sulla testa dei giocatori e nella semplicità di quanto questa equipe puo dare ha tirato fuori un’ottima prestazione dove ognuno ha svolto il suo compito in maniera più o meno sufficiente ma dando sempre tutto e cercando di non farsi mai trovare scoperti come tante volte è accaduto ed in un paio di occasioni nelle quali il Sassuolo è riuscito a far valere il suo maggior tasso tecnico è tornato alla grande Bardi voglioso di riscattarsi dopo l’infortunio di Verona e riuscendoci in pieno.
Facendo una veloce analisi della gara diciamo che la partenza è stata piuttosto lenta e tattica da parte di entrambe le squadre, vuoi per l’importanza della posta in palio, vuoi per la giornata dalle temperature estive che poteva poi tagliare le gambe ed il primo tempo si è chiuso senza grandi emozioni se togliamo un dubbio rigore per mano in area di un difensore emiliano sul quale il sig.CANDUSSIO, oggi di certo non il migliore in campo, unitamente al suo assistente Stallone, ha preferito fischiare fallo di confusione; seconda parte col Sassuolo che parte forte costringendo alle corde gli amaranto che per una ventina di minuti subiscono i nero-verdi ed è qui che un grande Bardi salva la squadra in almeno due occasioni, poi viene fuori il Livorno che con Siligardi ha la palla del vantaggio ma Pomini per non essere da meno del suo collega toglie dal sette un pallone imprendibile, oltre ad altre opportunità come il tiro di Luci o l’occasione di Dionisi che ritarda il passaggio per il liberissimo Paulinho.
Nel conplesso un pareggio foriero di buoni auspici in vista di quella gara da andare ad affrontare martedi all’Adriatico contro quella macchina da goal che è la squadra pescarese di Zeman anche ieri capace di massacrare la corazzata Torino ben al di là di quel che dica lo striminzito 2-0 ma siccome nel calcio niente è scontato si riparte dopo la dolorosa morte di Morosini dal vantaggio di 2-0 e con trenta minuti già giocati; tocchiamo ferro e speriamo che la dea bendata possa dare quella mano che molte volte ci ha tolto anche perchè un risultato anche parzialmente positivo a Pescara darebbe linfa importante ad una squadra che poi nelle ultime due giornate dovrà andare a Brescia e ricevere il Grosseto, compagini che oramai non hanno più niente da chiedere al torneo e conseguentemente speranza di un lieve vantaggio psicologico per gli amaranto.