Carrarese-Stefano Eranio, la pista è calda. La notizia in parte non è una novità. Il nome dell’ex esterno di Genoa, Milan e Nazionale era già stato inserito da diverso tempo nella rosa dei papabili allenatori della Carrarese insieme a quelli di Stefano Sottili (per lui si tratterebbe di una conferma), Carlo Sabatini, Renato Buso e Archimede Graziani (nel frattempo accasatosi a L’Aquila).
Questa volta però arriva la conferma da parte del diretto interessato. Stefano Eranio, interpellato al telefono da Il Tirreno, ammette l’esistenza di un contatto “indiretto” avvenuto tramite un procuratore che due mesi fa gli ha presentato l’ipotesi Carrarese. Se la cosa andasse in porto, per l’ex rossonero si tratterebbe della prima esperienza da allenatore in una prima squadra professionistica.
Ecco le parole di Stefano Eranio:
«Se sono stato cercato dalla Carrarese? Per adesso non c’è ancora nulla di concreto. Un paio di mesi fa un procuratore, quindi non una persona della società, mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere allenare la Carrarese. Io ho risposto di si, ma da quel momento non ho saputo più niente».
Quindi possiamo parlare di un sondaggio?
«Per il momento non c’è nulla e, ripeto, non ho mai parlato con la società».
Forse – facciamo notare – perché la società è in una fase di transizione. Nella Carrarese c’è un rimpasto in atto e, finché non si risolve questa situazione, è quasi impossibile compiere passi ufficiali, come nominare un nuovo direttore sportivo (che potrebbe essere Andrea Gazzoli) o un nuovo allenatore.
«Infatti – riprende Eranio – il problema era un po’ questo. Si diceva che ci poteva essere il passaggio di proprietà e fino a quel momento non si poteva fare nulla. Io ero rimasto a questo e per il momento non so altro».
Lei è agli inizi per quanto riguarda la carriera da tecnico. Ha ricoperto la carica di vice allenatore nella Pro Sesto (2002-03) e poi ha lavorato nella Scuola Calcio Milan della Masseroni Marchese. Quella con la Carrarese per lei sarebbe la prima esperienza come allenatore nel calcio dei grandi, intesi come adulti. Come affronterebbe questo debutto in una categoria difficile come la C1?
«Le regole del calcio sono sempre le stesse. Secondo me un allenatore deve passare prima da un settore giovanile per fare le giuste esperienze, ma poi non cambia proprio nulla, a meno che non si vada ad allenare un Milan o un Inter».
Qual’è la sua filosofia tattica e di gioco?
«Sicuramente prima di tutto bisogna conoscere le caratteristiche dei giocatori che una società mette a disposizione dell’allenatore. Prima bisogna vedere il materiale, le qualità dei ragazzi, e poi da lì cercare di capire quale potrebbe essere la soluzione migliore».
Quali sono i moduli con cui si trova più a suo agio?
«Io ho quasi sempre impostato le mie squadre col 4-3-3 e il 3-5-1-1. Sono i moduli che mi piacciono di più, che vanno di pari passo e che alterno a seconda delle situazioni».
Ha già cominciato ad studiare i giocatori della Carrarese?
«Assolutamente no. Non so ancora se sarò io l’allenatore e sono in attesa di una risposta. A me farebbe piacere venire a Carrara. Il campo è sempre stato la mia vita e vorrei giocarmi questa chance nel calcio degli adulti, per poter dimostrare le mie qualità, ma è ancora presto per dire che sarò l’allenatore della Carrarese». Magari lo sapremo la prossima settimana. Giusto in tempo per presentarsi alle risoluzioni delle comproprietà (22 giugno) con un ds e un allenatore definitivi.