Grande serata per i tifosi labronici quella vissuta ieri sera all’Ardenza, finalmente si è rivisto un Livorno “anema e core” oseremmo dire, capace di essere anche tatticamente quasi perfetto, grinta, precisione tattica, pressing, ripartenze, compattezza, giusta distanza tra i reparti, pericolosità offensiva, questo il cocktail micidiale che ha tramortito i pur forti avversari del Padova che non hanno mai mollato fino all’ultimo secondo di gara.
Il pubblico è inoltre tornato, seppur non nella misura degli anni d’oro, a riempire le tribune del Picchi, a far sentire forte e deciso il sostegno e l’appoggio verso i propri beniamini e questa volta “era l’ora” senza le solite contestazioni verso la proprietà.
Il terreno di gioco è pesante e scivoloso ma gli amaranto si fanno subito sentire e già dai primi minuti con azioni ficcanti e veloci infiammano la “torcida”, i patavini rispondono colpo su colpo dimostrando di essere squadra di rango con uomini “importanti” per la cadetteria, ma è il Livorno ad andare in vantaggio con una tremenda botta dalla distanza del brasiilero Emerson che forse favorito pure dal terreno viscido trova l’angolo sulla destra di Anania ed il Picchi esplode, ma è gioia poco duratura perchè pochi minuti dopo su di una elaborata manovra dei biancorossi De Vitis prova il tiro da fuori, tiro che incoccia Lambrughi, deviazione della palla che elude l’intervento di Mazzoni e si deposita in fondo alla rete per il pari.
Tutto da rifare ed è qui che si vede un Livorno diverso da quello molle e rinunciatario dello scorso anno, come niente fosse accaduto gli amaranto riprendono a giocare e su un tocco di petto di Paulinho, Siligardi al volo batte ancora Anania nello stesso angolo basso sulla sua destra e fuori dalla portata del portiere patavino.
Riposo e ripartenza col Padova che cerca attraverso elaborate manovre di superare la compatta barriera di maglie amaranto, ma è difficile trovare spazi nell’assetto tattico che mister Nicola ha predisposto, così che su un contropiede ben assestato sul out di sinistra Rispoli ricorre ad un fallo con relativa punizione, Siligardi va alla battuta, vede l’arrivo in corsa di Bernardini e pennella sulla sua testa un pallone che il centrale labronico non può fare altro che depositare in rete per il meritato 3-1
A questo punto il Livorno si limita a controllare la gara col Padova che cerca in tutti i modi di rientrare in gara e dopo uno stupendo intervento di Mazzoni che vola al sette a togliere un pallone impossibile, Galli riesce a segnare su un’imbeccata di Cutolo, poi il resto è solo arrembaggio al quale la ciurma livornese regge molto bene portando in porto l’importante risultato che lo colloca al momento al primo posto in classifica seppur in coabitazione con l’ambizioso Sassuolo.
Pertanto un Livorno da stropicciarsi gli occhi, ed ora le riprove con la trasferta domenica sul neutro di Piacenza contro la neo promossa Pro Vercelli e successivamente la difficile gara interna contro i cugini empolesi, gare che daranno una prima dimensione di cosa questo Livorno potrà essere e di quale ruolo potrà ricoprire del campionato appena iniziato.