Un Verona stratosferico ma anche fortunato effettua il sorpasso nella gara del Picchi e si prepara all’inseguimento della lepre Sassuolo fermato ieri in quel di Cittadella, ma prima di parlare della gara vorremmo sottolineare “LA VERGOGNA” degli ultras (chiamamoli così perchè altrimenti non ci sarebbero nomi per definire questi personaggi che verso la fine del primo tempo sono stati capaci di intonare il coro “MOROSINI PEZZO DI M….) – preferiamo fermarci qui anche perchè la società tramite il suo DG Gardini che proprio lo scorso anno al Livorno visse in prima persona la tragedia di quel 14 aprile a Pescara si è immediatamente dissociata ed in serata ha pure porto le sue scuse ufficiali, senza parlare delle Tv ecc.. che hanno biasimato e condannato il fatto incluso lo stesso presidente Abete.
Ora speriamo che vengano presi i giusti provvedimenti compreso il gesto del loro allenatore Mandorlini non proprio esempio di sportività che dopo le pessime dichiarazioni della vigilia ha contribuito dopo il 2-0 per gli scaligeri ad aumentare la tensione rivolgendosi verso la tribuna e facendo il classigo gesto “DEL DITO”.
Ma venendo alla gara abbiamo parlato di un Verona bello e fortunato, questo perchè gli scaligeri grazie ad un assetto tattico di certo superiore agli amaranto hanno dominato la gara in lungo e in largo, Halfredsson sembrava “TIRAMOLLA” catturando decine e decine di palloni facendo così ripartire sempre nel modo giusto Jorginho e soci, Cacia dimostrava il suo stato di grazia mettendo a dura prova la sempre incerta difesa labronica, fino a che al 71′ dopo che Nicola era stato costretto a sostituire Emerson per infortunio col greco Gentsoglou (perdendo così l’equilibrio in mezzo) ed inserendo Salviato in luogo di Belinghieri, ieri sempre avulso dal gioco, proprio lo stesso Salviato è stato, cincischiando troppo con la palla tra i piedi, l’autore della perdita del pallone che è arrivato in area dove Cacia lasciato troppo libero da Lambrughi ha fulminato l’incolpevole e fino a quel momento OTTIMO Fiorillo.
Immediata la reazione dei labronici con azioni che hanno portato Paulinho a reclamare un dubbio fallo da rigore ed un goal che poi le TV hanno dimostrato essere regolare, per finire con l’incredibile palo di Salviato di testa da appena un metro dalla porta, poi incapace di ribattere in goal un pallone a porta vuota e spalancata che era più difficile tirare fuori che dentro, ma purtroppo questo è il calcio per finire poi al 90′ col raddoppio veronese che ha così chiuso definitivamente la gara.
Ma al di la degli episodi sfortunati per il Livorno resta la consapevolezza di aver incontrato una squadra di gran lunga superiore, forse la più forte ed attrezzata di tutto il torneo, completa in ogni reparto con uomini di categoria superiore che sicuramente troveremo tra le prime due alla fine dei giochi, del resto era pure nei pronostici della vigilia. Per il Livorno invece la conferma dei nostri sospetti già emersi e scritti precedentemente, cioè di una squadra mediocre che di fronte a certe corazzate trova enormi difficoltà di trovare la via della rete, sia per la mancanza di un ariete in appoggio a Paulinho, sia per un centrocampo scarso in costruzione e qualche volta pure in difficoltà nella protezione di una difesa che fa “VERAMENTE PAURA” quando deve affrontare attacchi di una certa pericolosità e non a caso le 18 reti subite in dieci giornate parlano da sole (solo l’Empoli penultimo in classifica ha fatto peggio).
Ma del resto questo è il Livorno attuale, il conforto sono i 19 punti dopo dieci giornate pensando che lo scorso torneo alla fine del girone d’andata gli amaranto avevano appena 21 punti e che il presidente Spinelli dopo aver incassato il rifiuto di Nesta, possa trovare o tra i giocatori fermi o sul mercato di gennaio quel difensore che riesca a dare maggior solidità ad una difesa “troppo ballerina”.
Ed ora appuntamento a venerdi sera nell’anticipo notturno contro la decaduta Cesena.
VERGOGNOSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII