Con due reti su rigore di Biancolino e Castaldo e il sigillo di Bariti gli irpini battono un Pisa sfortunato, che centra quattro legni e subisce la seconda sconfitta consecutiva.
Il Pisa cola a picco e sprofonda sotto i colpi di un Avellino cinico, spietato e tremendamente fortunato, che sfrutta al meglio gli orrori individuali dei neroazzurri per allungare in classifica. Sul banco degli imputati Amedeo Benedetti, lontanissimo parente del terzino sinistro ammirato la scorsa stagione, che con un incomprensibile tocco di mano dopo appena due minuti incanala la gara sui binari irpini. Nella ripresa concludono la frittata Sabato, che si fa espellere dopo appena 8 minuti e Colombini, che si traveste da portiere parando un colpo di testa di Biancolino.
Per i neroazzurri secondo ko consecutivo e vittoria che manca da oltre un mese. La sosta capita a pennello e dovrà servire a tutto l’ambiente per fare le opportune valutazioni e perché no a farsi un esame di coscienza che male non fa mai.
Il Match. Pane conferma il 3-5-2 classico, recupera Busce’ e lo piazza a destra con Benedetti a sinistra. Davanti spazio alla collaudata coppia Tulli-Perez. Rastelli invece sacrifica Millesi e spolvera il tridente pesante De Angelis –Biancolino-Castaldo. Il Pisa parte fortissimo e dopo appena un minuto Favasuli centra la traversa con una splendida conclusione dal limite. Sul capovolgimento l’Avellino passa: suicidio di Benedetti che tutto solo inspiegabilmente tocca il pallone con il braccio regalando il rigore agli irpini nello sconcerto generale. Dal dischetto il Pitone Biancolino non sbaglia: Avellino in vantaggio e Arena gelata. Il Pisa barcolla e l’Avellino al minuto 11’ sfiora il raddoppio ma è bravissimo Sepe a murare Angiulli tutto solo davanti a lui. Il Pisa prova a riorganizzarsi ma la capolista in contropiede è sempre pericolosa, con Sepe che è costretto a giocare molto alto visti gli spazi enormi che lascia retroguardia di Pane, sempre larga e alta. I neroazzurri si affidano ai saggi piedi di Mingazzini e alla verve di Perez, che si innescano a vicenda non trovando però la porta di Fumagalli. Nella ripresa i neroazzurri provano a sfruttare di più la fascia destra, viste le grosse difficoltà di Sabato e Benedetti sull’out opposto, e dopo un minuto Perez gira in porta un cross di Busce’, ma Fumagalli respinge in angolo. Nei minuti successivi Favasuli prova a scaldare il sinistro, ma non trova la mira giusta. All’8’ Sabato chiude la sua mesta gara con un rosso per doppia ammonizione a causa di un fallo piuttosto inutile. Dopo qualche minuto di sbandamento il Pisa ha il suo momento migliore, culminato da una traversa di Colombini a seguito di corner e da una conclusione dal limite di Favasuli che sibila la traversa a Fumagalli battuto. Al 24’ però Colombini con un fallo di mano in piena area regala all’Avellino il secondo rigore di serata: stavolta è Castaldo a spiazzare Sepe. Alla mezz’ora Perez ha la palla per accorciare le distanze ma la sua conclusione centra entrambi i pali prima di uscire. Mister Pane (espulso al quarto d’ora della ripresa) mette mano con colpevole ritardo alla panchina ed infatti non cambia più l’inerzia della gara: è addirittura l’Avellino nel finale a calare il tris con un contropiede finalizzato da Bariti.
La chiave. Il Pisa è scarico, non ne ha più. La fortuna poi non è più sotto la Torre Pendente. Il giocattolino di Pane sembra essersi rotto, forse le voci di mercato hanno un po’ destabilizzato l’ambiente. Occorre un bagno di umiltà, servono più soluzioni di gioco perché i neroazzurri ora sono diventati prevedibili. Dopo la sosta a Latina mancheranno Sabato, Favasuli e Colombini, squalificati. Se si vuol provare ad inseguire i play-off questa rosa non basta, è chiaro. Basta essere altrettanto chiari con la piazza, che sta perdendo l’entusiasmo di un mese fa a causa di un Dicembre assolutamente da dimenticare.
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