Speranza e ottimismo non devono mancare mai, nemmeno dopo l’ultimo capitombolo siciliano. Altra trasferta, altra sconfitta per la Fiorentina che non riesce più a ritrovare se stessa. Musi lunghi e depressione sono all’ordine del giorno in una città che non riconosce più la sua squadra. Gli effetti della cura Delio Rossi non si vedono ancora, se la buona sorte aveva evitato il peggio contro il Milan e se la doppietta del danzante Cerci era bastata per piegare i ragazzini dell’Empoli, a Palermo è tornata la vecchia Fiorentina: tanto possesso palla, una buona dose di sfiga, poche occasioni da rete e finale scontato con zero gol fatti e zero punti in saccoccia. Qualcosa dovrà pur migliorare con il passare del tempo, il tecnico dei miracoli laziali e rosanero non è certo uno sprovveduto e si saprà far valere anche in riva all’Arno, però attenzione a non far diventare questa stagione un improvviso calvario. In molti stanno chiedendo rivoluzioni a gennaio invocando le cessioni di alcuni dei nomi importanti della rosa viola (vedi Vargas, Gilardino e Montolivo) rei di scarso attaccamento alla maglia e poco impegno. Le rivoluzioni sono belle, emotivamente trascinanti e veloci, la ricostruzione post azzeramento non è tuttavia così repentina e facile. Imperativo numero uno: evitare l’effetto Sampdoria. Memori di quello che è successo lo scorso anno in casa blucerchiata si devono prendere le giuste cautele. Gilardino e Vargas nonostante i periodi no possono essere ampiamente recuperati durante la stagione e l’apporto di Montolivo a centrocampo può essere importante fino a giugno. Se la società dovesse ritenere opportuno non puntare più sulla punta di Biella e sul tornante peruviano, le cessioni dovrebbero avvenire a giugno e non certo al mercato di gennaio, che nasconde sempre grosse insidie per le squadre in difficoltà come la Fiorentina. Per trasferimenti e arrivi comunque c’è ancora tempo, adesso incombe una partita importantissima per la stagione della Fiorentina, l’ennesimo crocevia e l’ennesima prova del nove per risollevare l’umore di una tifoseria dall’encefalogramma piatto. Al Franchi la balbettante Roma di Luis Enrique dovrà essere affrontata dagli uomini di Delio Rossi con la giusta concentrazione e con una gran voglia di combattere. A poco conteranno gli uomini e moduli, conterà solo una cosa: VINCERE.