Dodici punti in classifica, due dall’Europa dei piccoli, sei da quella dei grandi. Troppo poco. A Firenze si chiede la testa di Sinisa Mihajlovic. La squadra non ha gioco, le idee mancano, gli schemi non esistono, si improvvisa calcio e chi più ne ha più ne metta per attaccare il tecnico serbo. Un clima così certo non aiuta. Una tifoseria che contesta a priori un allenatore e con lui anche la squadra non è il top per lavorare bene. La squadra viola ha perso solo tre partite con le prime tre della classifica: Juventus, Udinese e Lazio. Tre gare in cui la Fiorentina avrebbe potuto raccogliere molto di più. Al Friuli un rigore generoso aveva aperto la strada all’Udinese, dopo che i viola avevano sbagliato una ghiottissima occasione con Gila. Nella ripresa il grave infortunio al numero 11 viola aveva di fatto chiuso ogni speranza di rimonta. Il match contro la Lazio di Reja, che ha perso una sola volta (contro il Genoa di Malesani che ha fermato la Juve in casa e battuto la Roma proprio mercoledì), è stato quello in cui la Fiorentina meritava sicuramente di più. Due occasioni nitidissime per tornare in vantaggio (Silva e Cerci) e la Lazio che nel finale ha trovato il gol partita con Klose. L’ultima sconfitta è stata la funesta trasferta di Torino. Viola in bambola per un tempo. Jovetic pareggia e poi un gol evitabilissimo confezionato da Pepe, che si è portato a spasso ben sei giocatori viola e ha consegnato un assist facile facile per Matri. Disattenzione costata carissima, come quella contro la Lazio. Restano due gare dove la critica ha puntato il dito contro Sinisa: la trasferta di Cesena e il pareggio casalingo per 2-2 contro il Catania. Al Manuzzi i viola hanno sbagliato più di una volta gol semplici, Gamberini da due passi ha gettato alle ortiche una palla che poteva valere il vantaggio, lo stesso ha fatto Cerci. Nel finale Pasqual si è divorato un’occasionissima sparando centralmente da posizione molto favorevole. E’ pur vero che quella gara i viola l’avrebbero dovuta vincere. Il Cesena ha tre punti in classifica e domenica a Siena ha preso una scoppola che è costata la panchina a Giampaolo. Tuttavia resta il fatto che se almeno una palla-gol fosse stata trasformata in rete, in Romagna il match avrebbe preso una piega diversa. L’incontro con il Catania è quello dove la Fiorentina ha giocato peggio. Nonostante tutto, i viola per ben due volte in vantaggio hanno sprecato tre contropiedi per chiudere il match e alla fine Maxi Lopez ha pareggiato. Contro il Catania, tra le mura amiche, era obbligatorio vincere, ma la compagine di Montella appare in uno stato di grazia: fermata la Juve a Torino, battute Inter e Napoli al Massimino, pareggio a Roma contro la Lazio. Insomma i Siciliani vanno e non solo a Firenze si son fatti valere. A conti fatti quindi deve prevalere l’ottimismo per le prossime partite, magari con la speranza che i gol fatti aumentino. E’ questo il dato che più preoccupa. I viola dopo nove gare hanno totalizzato dieci reti, peggio hanno fatto solo Cesena, Lecce, Chievo, Bologna e Cagliari. Le prime otto in classifica hanno segnato tutte più gol della compagine gigliata. Le cose vanno molto meglio nella casella dei gol subiti: solo otto. Meglio hanno fatto: Siena, Udinese, Napoli e Juventus. Da domenica Sinisa avrà a disposizione tutta la rosa e pian piano che Gila ritroverà la sua forma migliore dopo l’infortunio, dovrebbero aumentare le segnature. Ottimismo e pazienza, l’Europa non è lontana.