Che confusione sarà perché ti amo…era la canzone che si alzava dalla Curva Fiesole dopo ogni vittoria della Fiorentina qualche anno fa. Tempi in cui le vittorie in Italia e in Europa facevano felici la Firenze calcistica.
Tempi che sembrano lontani dall’apatia e della confusione, quella vera e non quella causata da un innamoramento, in cui la Fiorentina naviga in questi ultimi mesi. Un Franchi sempre più deserto che simboleggia il distaccamento della squadra dalla città, le prestazioni indecorose che di domenica in domenica vengono proposte dall’undici gigliato e le continue polemiche da gossip hanno portato la depressione ai livelli di guardia. La cacciata di Sinisa e l’arrivo di Delio Rossi avevano riacceso la fiammella della speranza, poi il buio o quasi. Qualche luce a Novara e nel primo tempo di Roma per il resto tutto come prima. I gol che non arrivano, Gilardino ceduto che viene rimpiazzato solo dopo tre partite (una vittoria, una sconfitta e un pareggio con squadre alla portata della Fiorentina) e il gioco che dal centrocampo in avanti è ancora un ricordo lontanissimo. Intanto i tifosi si indispettiscono e non digeriscono frasi apparse sul web e serate in discoteca, come se ci fosse una correlazione tra i risultati in campo e tutto questa cronaca gossippara. Magari, avremmo trovato il problema della Fiorentina. Ecco, proprio su questo ci si deve soffermare: il problema della Fiorentina. Qualcuno lo aveva individuato in Mihajlovic, probabilmente aveva fatto riflessioni troppo veloci. Non è bastato il cambio della guida tecnica per dare la svolta cercata da società e tifosi, il buon Delio pian piano saprà riordinare questa squadra, ma il problema quello vero resta sempre la casella dei gol segnati nella tabella delle statistiche. L’arrivo di Amauri indica come si cerchi di trovare una soluzione repentina, c’è da chiedersi se l’arrivo dell’italo-brasiliano basterà a risollevare le sorti di un reparto che ha da tempo perso la sua identità.
Jovetic predica nel deserto, Cerci dopo un inizio di stagione fulminante si è perso e adesso si trova ad un passo dall’addio a Firenze perché troppo riottoso e non congeniale agli schemi della squadra, per il resto il nulla. Ljajic che non ingrana e a centrocampo i gol arrivano col contagocce. Amauri da domenica dovrà dare vitalità all’attacco, dopo più di quattro mesi lontano dal calcio agonistico. I sette gol della scorsa stagione a Parma fanno ben sperare, ma non basterà un solo acquisto per rilanciare la Fiorentina. Ci sarà qualche altro colpo? Noi siamo qua ad aspettare, intanto incombe il derby e da Siena fanno sapere che arriveranno agguerriti e in cerca dei tre punti.
Pingback: » Amauri è della Fiorentina » CalcioToscano