Dopo il fattaccio di mercoledì sera, ecco le parole in sala stampa dell’ex tecnico della Fiorentina Delio Rossi. I viola intanto sono stati affidati a Vincenzo Guerini, che dovrà ottenere almeno un punto in due partite per ottenere la matematica salvezza. Queste le parole di Rossi raccolte dal media ufficiale dell’ACF FiorentinaLe parole del tecnico Delio Rossi dalla sala stampa dello stadio Franchi: Sono venuto in sala stampa per dare un saluto alla città di Firenze. La mia avventura a Firenze è finita. Non sono mai stato uno bravo con le parole. Ringrazio la famiglia Della Valle prima di tutto. Chiedo scusa alla gente di Firenze, ai miei giocatori, alla società e a Ljajic. Ci tengo però a precisare che ho visto delle cose che mi hanno dato fastidio. Molti si sono permessi di dare dei giudizi senza aver vissuto la mia situazione.
Ho iniziato ad allenare i bambini del Foggia per portarli fuori dalle strade per passare poi ai campi polverosi della C. Adesso alleno nei professionisti. Non mi sono mai permesso di dare giudizi lesivi. Ho sempre pensato a lavorare. Sono per la culturale dell’esempio. Ci sono dei punti fermi però su cui non transigo: il rispetto della mia persona, del lavoro, della squadra che alleno, ma soprattutto della mia famiglia.
Il gesto che ho fatto è stato brutto . Ho sbagliato. Sto pagando, ho pagato e pagherò per questo.
Chiudo dicendovi che la barca è quasi in porto. C’è da mettere solo l’ancora adesso.
Alla gente di Firenze dico di stare vicina alla squadra e alla famiglia Della Valle. Gli allenatori passano. I giocatori passano. I colori restano.
Fonte:violachannel.tv
Mi dispiace molto che la Fiorentina abbia perso Delio Rossi a cui voglio esprimere tutta la mia simpatia e comprensione. Se fossi stato al suo posto e Ljajic mi avesse offeso tirando in ballo il figlio handicappato, penso che il giovanotto avrebbe impiegato parecchio tempo a raccattare i suoi denti per terra. E penso anche che i Della Valle, che sono la causa di questo stato di cose, avrebbero fatto meglio a essere meno ipocriti e a punirlo in altro modo ma non con l’esonero.