È impossibile non sperare di raggiungere il Milan. È un dovere, un piacevole dovere. La trasferta di Bergamo consegna una Fiorentina formato Europa che conta, formato Champions. I viola hanno sofferto un tempo. Gli orobici hanno tenuto in scacco per almeno mezz’ora i viola. A centrocampo i gigliati hanno all’inizio faticato, Sissoko non supportava a dovere Valero e Pizarro. Aquilani davanti duettava con uno spento El Hamdauoi. Ma per fortuna gli squilli di Denis e di Lucchini hanno trovato pronto Viviano. Poi, nel finale di tempo, Montella ha cambiato le carte in tavola. Ha arretrato Pasqual e la difesa è tornata a quattro. Il centrocampo è tornato a lavorare a regime e i viola sono tornati al loro habitat naturale. In pochi minuti Aquilani ha avuto due palle gol, ma al riposo il risultato era inchiodato sullo 0-0. Nella ripresa il tecnico napoletano ha azzeccato tutto, fuori Aquilani ed El Hamdaoui e dentro Ljajic e Larrondo. Non è stato assolutamente un caso se il serbo si è procurato il rigore del vantaggio viola (rete di Pizarro dagli undici metri) e se Larrondo ha siglato alla Bati il raddoppio sotto il curvino viola, dove 17 anni fa Re Leone e compagni sollevarono al cielo l’agognata Coppa Italia. Il trionfo viola non poteva più essere intaccato dalla timida reazione dei ragazzi di Colantuono che hanno sfiorato il gol con Parrà di testa e che con la forza dei nervi hanno provato a ridrizzare l’incontro, pagando nel finale con il rosso a Denis. A questo punto sognare è lecito. L’1-1 del Meazza tra Milan e Napoli porta i viola a -4 dal diavolo, che appare vulnerabile. Il calendario gioca a favore dei gigliati, che avranno tre partite alla portata (Torino, Samp e Pescara), due gare da mille incognite (Siena e Palermo) e uno scontro diretto al Franchi (Roma). Il Milan dal canto suo domenica andrà a far visita alla Juve e se i viola vinceranno contro il Toro il gap potrebbe essere ulteriormente limato. Dopo la gara contro i bianconeri il Milan avrà tre gare abbastanza semplici di cui due casalinghe con Torino e Catania, la Fiorentina dovrà arrivare col minimo svantaggio possibile a due giornate dalla fine, quando i viola avranno il derby col Siena e il Milan affronterà la Roma in casa. A quel punto vedremo dove penderà la bilancia. Per adesso il ritmo da tenere è questo, ma per arrivare al terzo posto occorrerà vincere molto e non perdere quasi mai, anzi: mai.