Buona la prima. Poteva andare meglio, ma il 22 Agosto va bene così. La Fiorentina mette una seria ipoteca sulla qualificazione ai gironi di Europa League. Batte il Grasshopper a Zurigo e tra una settimana a Firenze la compagine di Montella ha buonissime probabilità di continuare il cammino europeo.
In un colpo solo si dimenticano le brutte figure delle amichevoli internazionali di Villareal e Lisbona. Ancora non c’è la freschezza atletica per reggere i novanta minuti, ma la Viola esce da Zurigo con molte certezze: Gomez e Rossi sono una garanzia, Cuadrado sulla destra è devastante e a centrocampo Ambrosini potrà dare una gran mano quando, come stasera, servirà il suo aiuto. L’unico dubbio resta in porta. Neto non combina nulla di grave, ma quando è chiamato in causa appare sempre incerto e a perdere sicurezza sono i meccanismi difensivi. Per il resto, se la Fiorentina fosse stata più lucida il bottino svizzero poteva essere più abbondante.
I gigliati partono compassati. Le “cavallette” si rintanano nella propria metà campo e aspettano facendo muro. Per sfondare ci vuole una giocata da campione ed è quella che fa Cuadrado al 12′: il lancio di Gonzalo per il colombiano è perfetto, poi come Batistuta a Wembley nel 1999, il tornante viola spara un destro in diagonale che fa secco Burki. La partita della Fiorentina ha già raggiunto il gran premio della montagna, ma in discesa i viola non riescono a staccare gli avversari: Gomez è impreciso e spreca gli assist di Aquilani e Pepito. Nella sfilza di occasioni mancate si inserisce anche quella di Aquilani che servito da Super Mario non riesce a dar molta forza alla sua mezza rovesciata. Il Grasshopper non fa paura e le uniche giocate arrivano da lontano con tiri velleitari che non spaventano Neto. Nei primi istanti della ripresa, l’autogol di Grichting, dopo una strepitosa azione targata Rossi-Gomez (il tedesco si vede negare la gioia del primo gol in viola dal tocco del difensore svizzero) sembra mandare i titoli di coda all’incontro. La Fiorentina stanca inizia a giochicchiare e una clamorosa svista difensiva costa l’1-2 di testa di Anatol. Nel finale la carovana viola arranca, ma resiste e sfiora il tris con Alonso. Tra una settimana i novanta minuti del Franchi separeranno i viola dagli agognati gironi d’Europa League. Ma prima c’è da pensare al Catania e quella sarà tutta un’altra storia.