Obiettivo raggiunto. L’Europa League, dopo l’arrivo di Napoli e Juventus, diventa un obiettivo ancora più importante e difficile. Il primo step per agevolare il cammino nella competizione è vincere il girone per essere teste di serie nei prossimi sedicesimi di finale. La Fiorentina ha due risultati su tre contro il Dnipro anche se Montella alla vigilia era stato chiaro. Non voleva giocare per il pareggio, la formazione iniziale è in tal senso.
Non c’è il solito turnover anche se Ryder è confermato titolare di Coppa.
La gara però inizia nel modo peggiore. Prima azione ospite, al 7′ Fedetskly mette alto sugli sviluppi di una punizione
Al tredicesimo puntale la doccia fredda: fa tutto Konoplyanka sulla sinistra, triangola con un compagno e entra in area tirando un destro sul palo più lontano su cui Neto non può niente.
Gara nervosa, la Fiorentina fa fatica a mettere in ordine le idee. Arrivano due gialli per proteste, il direttore di gara portoghese lascia correre troppo e i viola non ci stanno. Però manca anche verve in attacco, il primo tiro in porta dei padroni di casa è solo al 36′ quando Cuadrado si trova un sinistro ravvicinato sul portiere ucraino.
Al 39′ Matos ha l’occasione per pareggiare, ma la palla sottoporta viene alzata sopra la traversa nel colpo di testa. Montella inverte gli esterni e indovina la mossa: grande giocata di Cuadrado sulla destra, dribbling secco e cross pennellato sul palo lontano dove Joaquin di testa batte Boyko.
Si riparte con i ventidue della prima frazione, il pareggio ha dato grinta ai viola. La prima azione è ucraina: Konoplyanka, su calcio di punizione, trova la respinta di Neto su cui nessuno arriva per la ribattuta. Cuadrado intanto torna sulla sinistra e crea due pericoli nel giro di due minuti: prima trova un corner tirando sul primo palo, nel secondo un’azione nata dai suoi piedi trova il cross di Pasqual che costringe Boyko a smanacciare su Ambrosini che però spara alto. Al quarto d’ora ci prova anche Mati Fernandez dal limite, parata facile. A metà ripresa si riaffaccia Konoplyanka, ancora un destro come nel primo tempo ma stavolta Neto respinge con una mano.
Minuto 33, la partita si illumina. Magia di Cuadrado. Ambrosini ruba palla a centrocampo e serve il colombiano che con un dribbling secco ai danni di Rotan prepara un destro imparabile all’angolino. 2-1 e standing ovation per lui.
Nel finale c’è un’occasione anche per il primo gol di Ilicic, il tiro dello sloveno dal limite sulla ribattuta del portiere però non è dei più semplici. Basta così, tre minuti di recupero