Le statistiche della vigilia sono impietose: cinque sconfitte in casa nelle ultime sei gare al Franchi. La cabala non cambia, quasi si interrompe invece quella delle gare consecutive in gol. Inizio nero quindi per la Fiorentina nell’annata 2016 al Franchi.
Sousa sorprende tutti, fuori Ilicic e dentro Mati Fernandez. Una sorpresa anche nella giornata dei cambi forzati, Kuba al posto di Bernardeschi era previsto ma l’esclusione dello sloveno era decisamente difficile da pensare dopo la gara di Palermo.
I viola sembrano partire bene, la gara tende però a innervosirsi. Gonzalo, errore di Roncaglia, si trova a dover prendere un giallo che vale la squalifica subito in apertura. Dall’altro lato rischia due volte la Lazio, tra un rigore reclamato su Kalinic e un fallo da arancione dal limite di Mauricio. Mati Fernandez su punizione regala solo l’illusione ottica del gol.
Rischiano i viola alla mezzora in due occasioni: prima per “colpa” di Astori che perde una palla velonosa scambiandosi con Vecino che era marcato, la seconda sventata grazie allo stesso difensore che – Tatarusanu superato – è sulla linea a deviare in angolo. La Fiorentina fatica però a produrre gioco, brutta copia di quella a cui siamo abituati. E alla fine del primo tempo arriva la beffa: altro mezzo errore di Roncaglia, Keita riesce a entrare in area e superare Tatarusanu.
Non cambia nessuno all’inizio di ripresa Sousa, idem Pioli. Lazio ancora pericolosa con la Fiorentina costretta comunque a cambiare due giocatori nel primo quarto d’ora: Blazcikowski per scelta tecnica (per Pasqual), Badelj per infortunio (Ilicic al suo posto). Poco prima dell’infortunio Alonso aveva trovato lo spazio per il primo vero tiro in porta del secondo tempo mancando però lo specchio dal limite. Al 18esimo ci prova Mati Fernandez, palla alta. Proprio il cileno lascia il posto, dopo una gara sicuramente al di sotto delle sue potenzialità, a Giuseppe Rossi che 15 secondi dopo il suo ingresso crea l’occasione più grossa di tutta la partita con Berisha che si supera in tuffo. E’ il momento migliore dei viola, angolo e la Lazio si salva sulla linea sul colpo di testa di Kalinic.
Gara che si conferma nervosa con Rizzoli che non riesce ad evitare derive di protagonismo. Matri vuole essere ancora letale come ex: entra ed è pericoloso sul filo del fuorigioco, al centro però non c’è nessuno dopo la sua sortita sulla sinistra. Ancora peggio fa all’85esimo, solo davanti a Tatarusanu mette un piatto facile per il portiere rumeno.
Viola vicini al pari, ancora con Rossi, a tre minuti dalla fine ma Marchetti respinge d’istinto. Nell’azione successiva Alonso di testa fa il pelo al sette, solo un’altra illusione ottica per metà Franchi.
Recupero senza un attimo di riposo, arriva il raddoppio con Milinkovic-Savic (quasi ex…) per chiudere la beffa. Roncaglia prova a riaprirla (con la complicità del portiere), ma l’1-2 è seguito dall’1-3 di Felipe Anderson… e da una censurabile gazzarra in tribuna stampa, ma per fortuna non è ambiente frequentato dal pubblico.