Bella d’Europa, Fiorentina vede la qualificazione con due turni di anticipo

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Serve solo la matematica e una serie di risultati improbabili – tra crolli viola e filotti di Qarabag e Paok – per togliere il passaggio del turno a una Fiorentina che viaggia come un rullo compressore nel girone di Europa League.
Come in Slovacchia anche a Firenze non c’è storia contro lo Slovan.
Sousa opta per un mini turnover e lancia dal 1′ Chiesa al fianco di Ilicic dietro all’unica punta Kalinic, che sembra aver trovato la via del gol in maniera continuativa. Cambio anche in difesa dove De Maio è al fianco di Rodriguez, con Milic e Tomovic sulle corsie. A centrocampo spazio al terzetto Cristoforo-Sanchez-Borja Valero.

La cronaca registra in pratica quasi un monologo. Al quarto d’ora ennesimo legno Ilicic dopo i due in campionato. Super Tatarusanu al 22esimo, incursione – viziata da un fuorigioco non segnalato – su una punizione che il portiere rumeno provvidenzialmente devia in angolo.
I viola cercano la via del gol, Kalinic ci prova al 26esimo mentre alla mezzora arriva il meritato vantaggio: fa tutto Ilicic, subisce fallo in area piccola e realizza dal dischetto.
Prima del riposo arriva anche il raddoppio: Kalinic sorprende – come all’andata – tutti, errore di controllo del difensore e salta portiere per il 2-0: quarta rete europea per lui.

La ripresa regala poco al taccuino: Borja ci prova al sesto, alto di poco. Bella la rete del 3-0 con cui Cristoforo trova la sua prima rete in maglia viola. Finale con gara di controllo, la testa è solo per la Serie A: ancora al Franchi, alle 18 la Samp potrebbe dire di che pasta è fatta questa Fiorentina.