Una vittoria che al Franchi mancava da quel famoso 4-2, una vittoria che arriva nel momento migliore della Fiorentina. Prima della sosta a Firenze avrebbe meritato di perdere anche il Napoli, ma finì 3-3. Stasera finisce come è giusto che sia, i viola concretizzano una partita in cui la capolista ha sofferto a lungo la manovra viola stando per lungo tratti a guardare.
Merito, gli va dato atto di Sousa, che decide per il 3-4-2-1, con Bernardeschi e Borja Valero dietro a Kalinic.
Parte forte la Fiorentina, Vecino sembra in palla e infatti è il più pericoloso. Nella prima metà di tempo ci prova dal limite prima e con un inserimento poi che sbatte contro il palo esterno.
La Juve quasi non c’è, tanto che i viola vanno in vantaggio al 37’: palla vagante, Bernardeschi la passa n profondità a Kalinic che mette un diagonale dove Buffon arriva tardi. 1-0, meritatissimo.
Nella ripresa non cambia il leitmotiv. Si riparte con un lancio di Badelj che cerca Chiesa, il giovane numero 25 la sfiora quel che tanto che basta per farla entrare nel sacco. 2-0, stadio in visibilio. La Juve rialza la testa, pochi minuti e accorcia le distanze con Higuain che è il più bravo a gestire un pallone che la difesa alla fine ha lasciato lì. I bianconeri però non forzano molto, chiedono un rigore per un mani di Rodriguez che l’arbitro vede come regolare visto che il braccio è attaccato al corpo. Più vicino al gol Dybala, ma fa tutto bene tranne che il tiro.
Rischia di segnare anche la Fiorentina, Ilicic nel lunghisssimo recupero (6 minuti) sbaglia a tu per tu con Buffon come Kalinic aveva fatto in chiusura di primo tempo. Ma non è serata per analisi e recriminazioni, stasera i viola esultano. E tanto.