Se il 3-0 di San Siro era sembrato troppo severo, la sconfitta casalinga con la Samp lo è perfino di più. Premessa: i liguri non hanno rubato niente, hanno massimizzato al meglio il loro miglior momento del primo tempo tanto da rischiare di chiudere la partita anche per 3-0. Così non è stato, la rimonta della Fiorentina c’è stata e si è fermata a metà. Un pizzico di sfortuna, ma anche una squadra che deve ancora crescere. Molti nuovi interpreti, tanti giovani, sprazzi di bel gioco. Se la classifica recita uno score deprimente, le speranze di miglioramento sono sicuramente in senso positivo. Di sicuro, il fattore debole delle ultime stagioni – la difesa – continua a essere il primo primo problema; Tomovic, tanto attaccato alla maglia viola, ha commesso la solita ingenuità che in Serie A può costare una partita. Oggi almeno è stato così.
Pioli mette in campo uno degli undici più prevedibili, confermando proprio il serbo accanto all’esordio dal 1° minuto di Biraghi e Pezzella. Centrocampo con i ritrovati Badelj e Chiesa.
Prima azione per i padroni di casa: calcio d’angolo, Pezzella di rimbalzo quasi trova la deviazione giusta ma Puggioni c’è. Le cose in casa viola si complicano presto però, Eyssieric si infortuna e già al 20esimo Pioli cambia la formazione. Entra Gil Dias.
La squadra di Giampaolo però ci crede e lentamente alza il baricentro. Mentre la Fiorentina studia le contromosse sulla sinistra i genovesi cominciano a spingere con costanza. Alla fine, al 32esimo, arriva il vantaggio Samp che monetizza il suo buon momento. Rilancio che fa tornare la palla sui piedi di Ramirez che si accentra per il tiro, Sportiello respinge sui piedi di Caprari che segna.
Un minuto e calcio di rigore per la Samp che può chiudere la partita: Doveri vede come volontario il fallo di mano di Tomovic e concede il penalty. L’ex Quagliarella non si fa pregare: 0-2. Franchi ammutolito.
Tre minuti e Gil Dias fa vedere il primo cenno di reazione, Puggioni si stende per mettere in corner. Ancora lui di testa nell’azione successiva, sul cross trova un altro angolo. Alla terza occasione di fila Gil Dias fa ancora peggio, viene pescato solo in area da Benassi ma nel sistemare la palla sul sinistro si fa anticipare. Ancora Fiorentina, in velocità Simeone supera tutta la difesa ma sul tiro viene deviato. Quattro azioni in cinque minuti, è il momento migliore dei ragazzi di Pioli che però chiudono il primo tempo sotto di due reti.
La ripresa vede Bruno Gaspar al posto di Tomovic, ma con i soliti problemi: al terzo minuto Quagliarella si mangia il 3-0 mettendo fuori una palla solo da appoggiare in rete. Dalla possibile batosta psicologica nasce l’azione del gol di Badelj che mette in rete dal dischetto del rigore un cross dalla destra di Gaspar.
La Fiorentina riprende coraggio, ora spinge con più convinzione: al 13esimo pericoloso il colpo di testa di Pezzella, alto di poco. Ci prova anche Chiesa di destra, tiro centrale dalla distanza. Solo viola in questo frangente: Chiesa-Simeone fanno disastri anche per vie centrali, l’argentino non è fortunato nel tiro. Badelj a sua volta di testa sfiora il palo, mentre ancora Chiesa arriva al tiro. Tutto in poco più di tre giri di lancette.
La Samp è calata, Chiesa è ancora pericoloso al 27esimo ma sul suo tiro a botta sicura Puggioni risponde d’istinto. Alla mezzora entra Babacar per Benassi, Pioli aggiunge una punta nel finale. Babacar potrebbe segnare dopo pochi secondi, ma su angolo colpisce incredibilmente di petto non riuscendo a mettere la palla nel sacco.
All’80esimo la Fiorentina pareggia, ma il secondo tiro (di Simeone) era in fuorigioco: una bella azione iniziata da Babacar, respinta con la risposta sul palo di Simeone e l’inutile tocco in rete di Chiesa. Il 2-2 sembra stregato. Come nel primo minuto di recupero, sforbiciata del giovane figlio d’arte in area e palla che finisce sopra la traversa. Niente, centottanta minuti in cui nella Fiorentina non gira niente dalla parte giusta. 0 punti, inizio da paura. Paura che però non dovrà assillare Pioli, il campionato è lungo.