Lo avevamo capito dopo le prime due giornate del girone di ritorno che questa stagione non sarebbe stata esaltante. La zona europea è lontana anni luce: nove le lunghezze che separano i viola dal Milan e ben tre le squadre che fanno da cuscinetto tra l’undicesimo posto occupato dalla squadra di Pioli e il settimo, dove si trova il Diavolo di Gattuso. Sognare una rimonta è utopico. Peccato perché guardando le caselle dei gol fatti e dei gol subiti le distanze tra viola e rossoneri sono minime, ma purtroppo Pioli paga a carissimo prezzo cinque gare dove la Fiorentina ha toppato clamorosamente: contro il Chievo, a Crotone, a Ferrara, con il Genoa e con il Verona al Franchi. Cinque partite dove sono stati raccolti solo due punti, contro squadre che sono tutte dietro ai gigliati. Questo è un dato su cui riflettere per spiegare l’anonimato di classifica in cui stanzia la squadra di Campo di Marte. Inoltre ci sono da evidenziare le prestazioni dei singoli. In molti si aspettavano qualcosa in più dal Cholito Simeone, attaccante pagato 18 me, che ha messo a segno sette gol. Certo non è un bottino da bomber di razza, ma l’argentino classe 1995 ha realizzato in campionato due centri in più di Cutrone, del quale già si parla di Nazionale. Meglio di lui tra gli emergenti c’è solo Inglese che con la maglia del Chievo ha totalizzato una marcatura in più del numero nove viola. Superata la soglia degli otto gol, ci accorgiamo che il primo in doppia cifra è un certo Dzeko, poi sopra arrivano i nomi di Higuain, Dybala, Mertens, Quagliarella, Icardi ed Immobile. Quindi, un po’ più di tranquillità nel giudicare Simeone non guasterebbe. Le noti dolenti, purtroppo, arrivano da Thereau e Gil Dias (cinque bersagli per la coppia, di cui due su rigore. Poco, anzi pochissimo), e dall’ex Empoli Saponara, altro uomo che doveva fare la differenza e che invece si sta rivelando un clamoroso flop. Un’altra situazione che sta preoccupando è quella del portiere. Sportiello contro Verona, Bologna e Juventus ha commesso almeno tre ingenuità colossali e ieri non è apparso impeccabile sul gol di Petagna. Ancora non è tempo di tirare le somme, ma da qui fino alla fine del campionato l’ex atalantino dovrà dimostrare di poter essere il numero uno della Fiorentina del futuro. Archiviato il pareggio di Bergamo, domenica al Franchi sarà il turno del Chievo di Giaccherini e Inglese. I tre punti contro i veneti potrebbero riportare un piccolo sorriso ai tifosi viola, che aspettano di vedere vincere la propria squadra al Franchi dal lontano tre dicembre dello scorso anno (3-0 contro il Sassuolo). E In fondo resta sempre il premio di consolazione di questa stagione: l’ottavo posto (occupato dal Torino con 36 punti, solo quattro punti in più della Fiorentina) che sarebbe indispensabile per approdare direttamente agli ottavi di Coppa Italia.