Museo Fiorentina per Violachannel, le 10 curiosità su Napoli-Fiorentina:
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Lo score dei precedenti di Napoli-Fiorentina, disputati nel capoluogo campano, recita 81 confronti, dei quali 69 di serie A, 9 di coppa Italia, 1 del girone misto (1-0 per il Napoli, il 10 marzo 1946), 1 di serie B (2-2, il 21 dicembre 2003), 1 di Divisione nazionale. In totale si registrano 17 vittorie della Fiorentina, 26 pareggi, 38 vittorie del Napoli. 109 a 77 il computo delle reti a favore dei partenopei.
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Il primo Napoli-Fiorentina in serie A, datato 8 novembre 1931 e terminato 2-0 per i viola, rappresenta un risultato storico per due motivi: fu la prima vittoria esterna della Fiorentina nella massima serie, e tenne a battesimo i primi gol fuori casa del primo cannoniere viola per eccellenza… l’uruguaiano Pedro Petrone. Una doppietta nel secondo tempo che salutò la quarta vittoria gigliata nelle prime otto partite di campionato. Ricordiamo che, al termine di quella stagione, lo stesso Petrone vinse la classifica cannonieri con 25 gol (alla pari col bolognese Schiavio) e la Fiorentina ottenne un lusinghiero 4° posto.
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Altro Napoli-Fiorentina, altro match storico: parliamo del 4-2 (disputato a Roma) del 31-12-1955, firmato dalle doppiette di Virgili e Montuori. San Paolo squalificato, Fiorentina reduce da tre vittorie consecutive (Milan, Roma e Triestina) già mattatrice del campionato con 5 punti di vantaggio su Torino e Vicenza dopo appena 12 giornate. Sopratutto, quel Napoli-Fiorentina, fu una delle primissime partite di calcio trasmesse dalla RAI. Al termine della stagione la Fiorentina di Bernardini conquistò il suo primo scudetto con 53 punti, ben 12 di vantaggio sul Milan.
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Facciamo un salto di 14 anni ed andiamo al secondo scudetto, stagione ’68-’69, quando la Fiorentina di Pesaola (per la 25esima giornata) batte per 3-1 il Napoli di Zoff, Juliano ed Altafini. Doppietta di Francesco Rizzo e sigillo finale di Mario Maraschi, cannoniere viola di quel campionato con 14 reti in 30 partite. Con quella vittoria la Fiorentina staccò di due lunghezze il Cagliari di Gigi Riva (che nella stessa giornata pareggiò a Bologna). Al termine viola campioni a 45 punti con 4 punti di vantaggio sullo stesso Cagliari e sul Milan.
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A proposito di Bruno Pesaola, soprannominato “el petisso” (il piccoletto), vale la pena tratteggiarne la figura. Oriundo, nato in Argentina (Buenos Aires, 28 luglio 1925), di padre maceratese, giocò 8 stagioni nel Napoli ed allenò la società partenopea per altre sei (seppur in tre momenti diversi). Tanto da essere definito un napoletano nato per sbaglio in Argentina. Il 26 maggio 1957 arrivò anche a vestire la maglia azzurra in un Portogallo-Italia 3-0, una delle partite che ci costò la mancata qualificazione ai mondiali del ’58. Sempre da allenatore, Pesaola fu protagonista del secondo storico scudetto viola: raccolse l’eredità di Beppe Chiappella e portò alla vittoria una squadra cresciuta sull’abbrivio della famosa “Fiorentina ye-ye”. Bruno Pesaola è scomparso a Napoli il 29 maggio 2015.
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“Scusa Ameri, la Fiorentina è andata in vantaggio con Antognoni…” voce e parole di Sandro Ciotti che, il 25 aprile del 1982, raccontava da par suo il gol del “capitano”. Gol particolarmente significativo perchè era il primo di Antognoni dopo l’infortunio con Martina patito sei mesi prima, e allo stesso tempo permetteva alla Fiorentina di De Sisti di agganciare la Juventus in testa alla classifica. Una rapida cronaca: break di Massaro ad 8′ dalla fine, fuga centrale del giovane monzese, appoggio sulla destra per l’accorrente Antognoni che con un preciso pallonetto batte Castellini in uscita. Probabilmente una delle reti più emozionanti della storia viola.
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Non solo storia, ma anche arte, bellezza. Napoli-Fiorentina, infatti, è stato teatro di uno dei gol più belli di sempre: ci riferiamo a quello segnato da Roberto Baggio il 17 settembre 1989. Era il Napoli di Maradona (che quel giorno partì dalla panchina) ed il gol del “divin codino” fu addirittura paragonato a quello del “pibe de oro”, realizzato tre anni prima ai mondiali messicani contro l’Inghilterra, e da molti considerato come il più bello della storia del calcio. Baggio partì dalla propria area, saltò in slalom prima Renica poi Francini, quindi il portiere Giuliani, depositando in rete tra lo stupore generale. Baggio, qualche minuto dopo raddoppiò su rigore, ma (ahimè) la Fiorentina di Bruno Giorgi perse la partita per 3-2. Resta comunque un gesto tecnico di rara bellezza.
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Da Baggio a Batistuta, il passo è breve. Periodi diversi, calcio forse diverso, ma parliamo comunque di personaggi… da record. Come quello che il “re leone” eguagliò (per poi battere) il 20 novembre 1994, con la doppietta realizzata al San Paolo per un 5-2 roboante della Fiorentina di Ranieri sul Napoli di Boskov. Il record, detenuto allora dal bolognese Ezio Pascutti, riguardava il maggior numero di gol realizzati nel maggior numero di giornate consecutive dall’inizio del campionato. Sia Pascutti che Batistuta avevano, dopo la doppietta di Napoli, messo a segno 12 gol nelle prime 10 gare. Gabriel, la domenica dopo fece “13”, segnando contro la Sampdoria su rigore, superando di fatto il precedente record.
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Dopo Pesaola e Ranieri (sulla panchina del Napoli nella stagione ’91-’92), integriamo la serie degli ex allenatori condivisi dalle due società. A partire dall’ungherese Karoly Csapkai, passando per Beppe Chiappella, Ottavio Bianchi, Vincenzo Guerini, Carlo Mazzone, Sergio Buso, per arrivare ad Emiliano Mondonico premiato recentemente dal Museo Fiorentina con l’ingresso nella “Hall of Fame” viola.
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L’ultimo Napoli-Fiorentina si è disputato il 15 settembre 2018, ed è terminato 1-0 per i partenopei con gol di Insigne al 79′. L’ultima vittoria viola al San Paolo, invece, risale al 23 marzo 2014: rete nel finale di Joaquin. Con quella vittoria la Fiorentina allunga su Inter e Parma e consolida il quarto posto in classifica. Posizione che confermerà al termine della stagione qualificandosi per l’Europa League.