“IL MEDIANO DI MAUTHAUSEN”

In occasione delle celebrazioni per il Giorno della memoria, Francesco Veltri presenterà il suo libro “IL MEDIANO DI MAUTHAUSEN”

VENERDI 31 GENNAIO, ore 17 presso l’Istituto storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Firenze in Via Giosuè Carducci, 5/37.

Una storia dimenticata. O comunque sconosciuta ai più. E’ quella di Vittorio Staccione, calciatore del Torino che a undici anni entra nelle giovanili della squadra granata e da lì farà la trafila che lo porterà a vincere lo scudetto in prima squadra insieme a compagni del calibro di Libonati, Baloncieri e Rossetti.

“Il mediano di Mauthausen” (2019, Diarkos) del giornalista e scrittore cosentino Francesco Veltri la racconta benissimo, con un tratto delicato e appassionato. Perché la storia di Staccione non è quella di un giocatore qualsiasi. Spinto dal fratello Francesco, infatti, Vittorio abbraccia presto la militanza politica, condotta dalla parte degli operai, degli sfruttati e di tutti coloro che sono assetati di giustizia.

Una scelta che, in un periodo in cui la prepotenza del regime fascista inizia a perseguitare chi non si allinea alle regole di Mussolini, pagherà molto cara, ma sempre a testa alta. Interverranno alla serata il Vice Presidente del Museo Fiorentina, Massimo Cervelli, l’autore Francesco Veltri e Federico Molinario, pronipote di Staccione e amico del Museo Fiorentina

Vittorio Staccione è membro della Hall of Fame Viola dalla prima edizione e a Torino è stata collocata una pietra d’inciampo di fronte alla sua ultima abitazione, quella dove fu arrestato e deportato a Mauthausen.

Vittorio Staccione (Torino, 9 aprile 1904 – Gusen, 13 febbraio 1945)

94 presenze nella Fiorentina dal 1927 al 1931, è tra coloro che per primi hanno indossato la maglia viola nel 1929 (foto nella locandina allegata)

Dopo la carriera da calciatore torna a Torino lavorando come operaio alla FIAT

Da sempre attivo nei circoli socialisti torinesi viene più volte segnalato e arrestato dall’OVRA, e, in seguito agli scioperi del 1 marzo 1944, viene deportato a Mauthausen

Nel 2012 entra a far parte della Hall of Fame viola

Nel 2015 è stata posta una targa in sua memoria allo stadio Zini di Cremona

Nel 2019 a Torino è stata posta una pietra d’inciampo di fronte alla sua abitazione.