La Fiorentina riesce a essere più desolante di un Franchi vuoto. La gara dei viola sembra spegnersi al terzo minuto quando, alla prima azione, poteva già passare in vantaggio. Invece non è così, l’estro di Chiesa si ferma nella respinta di Pegolo.
E così, in apertura, una per parte, quelle di Chiesa e Boga le due occasioni più grandi di una partita che stenta a ingranare. La Fiorentina soffre terribilmente i neroverdi che lentamente conquistano spazi importanti tanto da passare in vantaggio. In realtà l’azione porterà a nuove polemiche: mentre i padroni di casa protestano per un mancato rigore, il Sassuolo parte in contropiede trovando un netto penalty per l’intervento scomposto in scivolata di Castrovilli in area. Dagli undici metri Defrel è glaciale. Lo è anche quanto viene servito da Djuriric in una situazione di vantaggio numerico viola a centrocampo: solo davanti a Dragowski segna la doppietta.
E la Fiorentina? Senza un attaccante vero e proprio è nei piedi di un Ribery che, seppur meno ispirato, trova il modo di servire una palla migliore dell’altra prima a Castrovilli poi a Chiesa. Fuori entrambe.
Nella ripresa servono cinque minuti per vedere entrare Cutrone per Lirola, ma cambia poco. Il primo pericolo viene da una punizione di Pulgar dove Pezzella trova il palo. Gol sbagliato, gol subito: Castrovilli sbaglia tutto il possibile in disimpegno e di fatto serve Muldur per il 3-0. Entrano Duncan, Igor e Sottil per Castrovilli, Ceccherini e Ribery.
Non cambia l’inerzia della gara se non con Pezzella che, per paradosso, ha ancora un buon tiro sui piedi. A metà ripresa ci prova proprio Dunca, trova deviazione in angolo. Un altro pericolo dalla bandierina, ma troppo poco per cambiare la partita. Esce anche Ghezzal per Benassi, ma niente da fare. Inerzia bloccata, Duncan tenta il colpo dell’ex ma manca il bersaglio. Cutrone ci prova per il gol della bandiera, ma ci riesce solo al secondo tentativo quando si entra nell’ultimo minuto regolamentare.
Un punto in casa tra Brescia e Sassuolo pesano tantissimo in una classifica che è ancora in piena zona rossa, la retrocessione è a pochi punti. Lo stadio è muto perché è chiuso, ma i fischi sono dietro l’angolo. Qualcosa non va, non solo mancano i gol ma ad essere assenti dal ritorno in campo sono soprattutto i punti. Uno solo in tre gare nemmeno nei peggiori incubi di Iachini.