Daniele Amerini, ex giocatore tra le altre di Fiorentina, Verona, Reggina, oggi procuratore, è intervenuto a Contro Calcio social tv. Questi alcuni passaggi.
Dopo gli esordi nella Sestese, hai militato nella Fiorentina insieme a Beppe Iachini. Che ricordo hai di lui? “Beppe ha sempre avuto carattere. Era un uomo spogliatoio, un trascinatore. Non mi ha mai allenato ma sono sicuro che sia in panchina come era in campo. Nelle situazioni di emergenza riesce sempre a far rendere al massimo i giocatori, come successo anche l’anno scorso subentrando a stagione in corso. Quest’anno l’avvio è stato difficile ma il calcio è strano e magari con due o tre risultati utili può rimediare. La Fiorentina rappresenta per lui una grande opportunità per il salto in avanti, per togliersi questa nomea di essere un allenatore votato solo alla salvezza. Del resto però pure Pioli riceveva le stesse critiche che sta subendo Iachini…”
L’esonero è ancora un’opzione però. Al netto dei nomi di primissima fascia, Montella e Prandelli sono i più papabili. “Non credo che potrebbe tornare Montella. Sarebbe la terza volta e per di più dopo essersi lasciati male l’anno scorso. Prandelli avrebbe forse più senso. Quando mi ha allenato a Verona era un grande innovatore e ha dimostrato successivamente tutto il suo valore, al netto di alcuni errori. Quando mi allenava, giocavamo prevalentemente con il 4-4-2, sugli esterni c’erano Falsini e Melis, Foglio e Brocchi. Dopo la Fiorentina Prandelli si è un po’ perso perché sono cambiate le metodologie, perché ha perso alcuni collaboratori preziosi”.
Abbiamo citato la Sestese, da cui proviene anche l’ex Genoa Christian Kouamé. “Kouamé ha grandi potenzialità che ha in parte espresso. L’infortunio lo ha sicuramente frenato. Deve ritrovare continuità per tornare a quei livelli. Non è semplice con una squadra che ha un bisogno immediato di punti. Andrebbe aspettato, dovrebbe fare dieci partite di seguito. Certo è che si è dimostrato forte di testa, abile a giocare al centro come sulle corsie laterali”.
A proposito di Verona un giudizio su questa splendida realtà? “Verona è una piazza incredibile per fare calcio. Simile a Firenze ma un po’ meno critica e quindi ci si può lavorare con più leggerezza. Alla Fiorentina ci si brucia velocemente, bisogna essere grandi giocatori e grandi allenatori. Al Verona ci sono dei tifosi eccezionali che seguono la squadra sempre. Juric è un tecnico adatto per quella realtà, tutto ancora da verificare in una piazza come Firenze”.
Hai militato anche nella Reggina, una realtà sportiva che sta riemergendo. “I ricordi di allora sono molto positivi. Ci salvammo partendo da meno 15. In quell’annata fui il più presente della squadra. Un’annata straordinaria con una piazza straordinaria. La Reggina ha ritrovato adesso una proprietà ambiziosa. Non credo siano pronti per il doppio salto ma con continuità possono farcela. Le partite di allora? Ricordo che bloccammo la Fiorentina sull’1-1 all’andata, al ritorno invece non ci fu partita. Nessuno però riusciva a imporsi nel nostro stadio, nemmeno le grandi squadre. Vincemmo pure con il Milan…”.