Inutile essere scaramantici, la Fiorentina ha messo in cassaforte la finale di Coppa Italia di Roma. Due a zero contro una Cremonese arrendevole che, seppur pericolosa in un paio di occasioni, è stata in balia della squadra di Italiano per quasi tutti i novanta minuti.
Se Terracciano, a sorpresa, è tra i protagonisti della serata lo è stato per un paio di velenose disattenzioni a cui ha saputo porre rimedio. I viola partono per dominare gli spazi e controllare il gioco, i padroni di casa tentano solo di ripartire. Al ventesimo la gara si indirizza al meglio, cross al bacio di Biraghi per la testa di Cabral e viola in vantaggio. Potrebbero concretizzare molto di più i viola: prima del vantaggio avevano sprecato l’1-0, poi con Nico Gonzalez hanno fatto gridare al raddoppio. In tutto questo i ragazzi di Ballardini sembravano difendere il gol di svantaggio. Paradossale ma non troppo, veramente ampio il livello tecnico tra le due squadre.
Passeggia nella ripresa la Fiorentina, la Cremonese prova a prendere coraggio e va vicino a essere pericolosa. La gara si chiude quando i viola, per l’ennesima volta, sembrano mancano il raddoppio. Stavolta arrivare il VAR e sulla seconda occasione di Cabral c’è un fallo di mano sulla linea. Rigore e rosso per Aiwu, Nico Gonzalez è freddo e chiude una partita che vive qualche altro brivido, freddo compreso, ma non tanto da far cambiare il risultato.