C’è da chiedersi cosa sia successo allo stesso undici titolare che nel primo tempo ha visto stamparsi sul palo il gol di un meritato 3-0 e quello che nella ripresa ha fatto pareggiare un Lecce che ha concretizzato al meglio le due azioni nate da errori dei viola.
Impossibile credere che un simile canovaccio riesca a essere una costante della Fiorentina, eppure c’è poco da aggiungere se non la cronaca. Primo tempo dominata dai padroni di casa, in vantaggio alla prima occasione su azione d’angolo: Nico Gonzalez vola più in alto di tutti, ancora una volta, beffando Falcone come sabato scorso a Marassi. Applausi per il 2-0: azione corale con il raddoppio di Duncan in tuffo dopo un bello scambio tra Beltran e Arthur.
Quello realizzato da Duncan contro il Lecce è il gol numero 4000 in A della storia della @acffiorentina#FiorentinaLecce #Footstats
— FootStats (@FootStatsCalcio) August 27, 2023
A fine del primo tempo lo stesso Duncan sfiora il 3-0 su suggerimento di Nico Gonzalez ma la palla si stampa sul palo a portiere battuto.
Sembrava una partita facile, il secondo tempo dimostra che – come a Vienna – la Fiorentina è capace di andare sotto psicologicamente alla prima difficoltà. Bastano 4 minuti, errore di Arthur e Rafia si avventa sulla palla e piazza il destro all’incrocio, imparabile per l’esordiente Christensen. I viola diventano leziosi, financo nervosi, e alla seconda occasione ospite subiscono ancora: traversone di Banda, Krstovic salta tra Parisi e Quarta mettendola alle spalle di Christensen. Nella modestia del gioco anche l’arbitraggio ci mette del suo: Nzola lavora palla per Mandragora, sinistro alto, Caputi vede un tocco di mano e indica il dischetto. C’era fuorigioco, dice il VAR.
Nel recupero, otto minuti, Kouamé va vicino al 3-2 di testa ma la palla deviata (senza essere vista dalla terna) esce a fil di palo. Troppo poco per meritare di vincere. E giovedì il Rapid sarà un test da dentro e fuori…
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